martedì 10 settembre 2013

PRESENTAZIONE DELLA MEDICINA FUNZIONALE

Il nostro organismo trae origine da un’unica cellula, che poi si differenzia nei vari organi, ma contiene, ed essi a loro volta contengono, tutte le informazioni per il proprio funzionamento. Questo è il motivo di una “medicina funzionale”, che non si vuole occupare esclusivamente dei sintomi delle malattie, ma vuole considerare tutti gli aspetti fisiologici che intervengono nel funzionamento dell’organismo umano e ne determinano lo stato di salute.

Intende quindi ridefinire il concetto di malattia, che non è più esclusivamente un danno anatomico, una descrizione patologica-clinica come ereditato dalla medicina medievale, ma un  “un danno di funzione”, che costringe l’organismo attraverso processi metabolici alterati. Questi si tradurranno nel tempo in un invecchiamento precoce delle cellule e dell’organismo e, progressivamente, in danni anatomici e quindi malattie.
La medicina funzionale cerca di approfondire questi aspetti biochimici, biotecnologici, metabolici, attraverso un approccio più generale all’individuo che tenga presente dell’ambiente in cui vive, delle situazioni di coinvolgimento emozionale, della storia famigliare e quindi della genetica, dei comportamenti, della postura, del grado di attività fisica e, elemento fondamentale, dell’interfaccia con il mondo esterno e, quindi, dell’alimentazione.


Va considerata una medicina di equilibri, ricercati non attraverso sistemi empirici ma documentati, misurati e, quindi, scientificamente affrontati.


La medicina, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante, la genetica ha fatto nascere la genomica, superata dall’epigenetica/epigenomica e ora dalla metabolomica; la chimica farmacologica si è evoluta in nutraceutica e, lo stesso concetto di ambiente in cui il corpo umano vive e socializza è oggi integrabile, con le conoscenze derivanti dalla tipizzazione del genoma di tutti i batteri che vivono con noi, sulla nostra pelle, mucose, albero bronchiale, vagina, ma, soprattutto apparato digerente, e degli enzimi e proteine prodotti, che ha portato alla conoscenza di come queste cellule batteriche siano numericamente almeno 10 volte superiori a quelle del corpo umano in toto e i loro prodotti siano di gran lunga superiori a tutti i metaboliti che il nostro organismo riesce a produrre.


Siamo di fatto un corpo umano ospitato in una nuvola di microorganismi, dentro e fuori, e la nostra vita, il nostro benessere, dipende da loro e dall’equilibrio che con loro riusciamo a raggiungere.

Di fronte a certi paroloni si può rimanere sconvolti se non se ne conosce il significato, e pensare che nulla sia oggi ancora applicabile: noi siamo abituati a ragionare in termini di test diagnostici di malattia, di interventi terapeutici farmacologici o cruenti (chirurgici), siamo abituati a considerare la ineluttabilità delle malattie croniche e del loro esito fatale, dal cancro, all’arteriosclerosi, al diabete e alla sindrome metabolica: tutto quello che è cronico ci accorcerà la vita, non si potrà curare e solo, se ci andrà bene, tenere a bada con le terapie, per ritardare, almeno un po’ le complicanze e l’esito fatale.


Proviamo a immaginare invece uno scenario diverso, nel quale, prima di tutto, utilizzando le nostre conoscenze, ci si preoccupa di mantenere lo stato di salute, e, in second’ordine, anche nella malattia di recuperare gli equilibri perduti per consentire al nostro organismo di rimettersi in carreggiata, cioè tornare normale. 


Sia beninteso, normale non significa immortale, purtroppo l’usura cellulare esiste come esiste per le macchine, ma si può ritardare, allungando la vita attiva e priva di malattie, o restituendo a vita attiva e sana anche chi malattie ha già contratto (ovviamente con risultati inferiori).

PROVIAMO A CAPIRE COME FUNZIONA

I
nnanzitutto bisogna ricordare che noi siamo tutti differenti, sia geneticamente che biochimicamente e dobbiamo quindi essere trattati come organismi unici. 

In secondo luogo, ogni fenomeno che avviene al nostro interno è connesso in un complicato network o rete di interrelazioni (cioè nulla avviene a caso), e comprendere queste interrelazioni ci consente di scendere in profondità nella conoscenza del funzionamento del nostro corpo.


Il nostro organismo ha capacità intrinseca di autoregolarsi e questa si esprime attraverso un equilibrio dinamico di tutti i sistemi del nostro corpo.


Abbiamo la capacità di aumentare e ottimizzare le nostre riserve organiche e prevenire gran parte delle malattie associate all'invecchiamento.


La salute non è definita solo dall'assenza di malattia, ma da uno stato di profonda e costante vitalità.

QUANDO SI DICE CHE LA MEDICINA FUNZIONALE STUDIA I SISTEMI, si intende che sono queste nuove entità che vanno prese in considerazione quando si analizzano quadri clinici o disfunzioni che danno origine a sintomi. Questi sono i nuovi concetti che possono aiutarci a risolvere il dramma di malattie croniche complesse.


Sono: il sistema immunitario, il sistema ormonale e dei neurotrasmettitori, il sistema di disintossicazione, il sistema di produzione di energia, il sistema di regolazione dell'acidità del sangue e dei tessuti (acido-base), il sistema redox (equilibrio fra ossidanti e antiossidanti nell'organismo), il sistema strutturale costituito da apparato scheletrico e muscoli, ma anche dal cervello, il sistema mente-corpo e corpo-mente, l'equilibrio alimentare.

Tutto questo richiede competenza, talora un laboratorio sofisticato, misurazioni corporee di efficenza, e, in seguito, un programma di "riabilitazione" a una vita sana personalizzato e mirato, in grado di utilizzare tutti i presidi fisici, alimentari, di integrazione e terapia necessari per un ritorno all'equilibrio.


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