sabato 21 settembre 2013

IMPORTANZA DEGLI OMEGA (ACIDI GRASSI LIBERI ESSENZIALI)



La misurazione degli Omega-3 nel sangue è oggi raggiungibile e rappresenta un test nuovo e molto importante. A differenza di molti altri test che possono risultare utili in una malattia o in un’area del nostro corpo, la misurazione degli Omega-3 fornisce informazioni su ogni cellula e organo, per cui può dirsi formalmente un “perfetto informatore dello stato di salute”.

Il bilancio corretto fra gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 è vitale per una salute ottimale; non è infatti possibile raggiungere una vera potenzialità di salute se questo equilibrio non è corretto. Come esseri umani, infatti, ci siamo sviluppati nutrendoci di una alimentazione ricca in Omega-3 provenienti dal mondo vegetale (noci soprattutto) e dal pesce, e tuttavia ci siamo di recente allontanati dalla nostra alimentazione tradizionale e sviluppato un disequilibrio negli acidi grassi essenziali, contribuendo così al sorgere di molte malattie dei tempi moderni.
Man mano che l’equilibrio si è spostato verso gli Omega-6, con un aumento dello stato di microinfiammazione diffusa, questo ha contribuito allo sviluppo di molte condizioni croniche di malattia come le cardiopatie, la depressione e l’artrite.
Molti studi clinici hanno dimostrato che correggendo questa alterazione degli Omega, si possono migliorare queste condizioni croniche, ma soprattutto la prevenzione ottimale e la cura per molte delle nostre malattie “legate al mondo occidentale” richiedono che il bilanciamento degli Omega sia corretto. La base della medicina e della nutrizione funzionale è costituita dal riconoscimento che i fattori alimentari sono fondamentali per l’ottenimento di un buon stato di salute.
Quello sugli Omega-3 è uno dei più efficaci di tutti gli approcci nutrizionali interventistici in quanto influenza direttamente la produzione di tutte le sostanze pro-infiammatorie, ormoni e espressione genica a livello cellulare. 

Migliorare la salute a tutto tondo

Le cellule costituiscono i mattoni di base che costruiscono il nostro corpo. Ser non sono in salute, allora i nostri organi, sistemi, corpi non possono essere in salute. L’equilibrio fra gli Omega è cruciale per la salute cellulare e un “Omega Test” è vitale per comprendere il fabbisogno individuale di Omega; un vero intervento di nutraceutica e non una semplice supplementazione. Uno degli aspetti più eccitanti della correzione degli Omega sul singolo individuo è l’impatto diffuso sullo stato generale di salute.
Riportando in equilibrio gli Omega, non solo si riduce il rischio di malattia cardiaca, ma si riducono i dolori articolari, migliora il tono dell’umore e, se in  menopausa, anche le vampate di calore. Un altro effetto è quello di migliorare la performance atletica, ma anche di ridurre incidenza e intensità degli attacchi d’asma. Invece di avere gli effetti collaterali dei farmaci, gli Omega-3 hanno benefici collaterali.

Ottenere il giusto equilibrio

Uno degli aspetti più attraenti del disequilibrio di acidi grassi Omega è dato dal fatto che, anche quando presente, può essere corretto anche solamente modificando alcuni aspetti della propria alimentazione, ovviamente con tempi più lunghi che utilizzando anche supplementazioni. Omega-6 sono presenti in molti alimenti che utilizziamo quotidianamente: cereali vegetali, prodotti caseari, uova, carne e gran parte degli alimenti “fast food”. Ridurre questi tipi di alimento nella dieta è assolutamente indispensabile per ottenere il giusto equilibrio; altrettanto importante è aumentare l’apporto di alimenti che contengono Omega-3, sotto forma di vegetali “verdi”, noci, mandorle e, in particolare, pesce azzurro e pesce “grasso” in generale, tipo salmone. Purtroppo per molte persone mangiare una quantità ottimale di presce ricco in Omega-3 può risultare difficoltoso, per cui preferiscono integrare la loro alimentazione con capsule di olio di pesce.
È desiderabile che l’assunzione giornaliera di Omega-3 sia almeno di 2000 mg, sotto forma di EPA+DHA, per cui, anche quando si assumono integratori, bisogna essere sicuri della quantità reale di questi acidi grassi presente, che dovrebbe essere comunque almeno del 60% per evitare di assumere troppe pillole e, con loro, un eccesso di grassi.

Diffondere la buona novella
È importante, una volta divenuti consapevoli, fare opera di proselitismo. In una società alimentarmente perversa, come quella nella quale ci situiamo, far comprendere che le nostre scelte di salute non sono “una moda” o una “piccolo mania”, ma una scelta consapevole di vita credo sia veramente importante, per la propria famiglia, per i propri amici e vicini e colleghi di lavoro. Far comprendere che esiste un singolo elemento nutritivo che è stato dimostrato ridurre le morti cardiache improvvise di circa il 45% 1, che è efficace almeno quanto il Prozac nella depressione2 che è un alimento essenziale per ridurre il dolore cronico articolare e muscolare e il rischio di cancro3, credo possa dare una bella soddisfazione.
È arrivato finalmente il momento di considerare con maggiore attenzione a nutrizione funzionale, parte integrante della Medicina Funzionale, per cui rivolgetevi serenamente a un esperto per essere guidati in questi “rivoluzionari” cambiamenti.

Bibliografia :
  1. GISSI-Prevenzione Investigators Dietary supplementation with n-3 polyunsaturated fatty acids and vitamin E after myocardial infarction: results of the GISSI-Prevenzione trial The Lancet, Volume 354, Issue 9177, Pages 447 – 455, 7 August 1999
  2. Jazayeri S, Tehrani-Doost M, Keshavarz SA, Hosseini M, Djazayery A, Amini H, Jalali M, Peet M Comparison of therapeutic effects of Omega-3 fatty acid eicosapentaenoic acid and fluoxetine, separately and in combination, in major depressive disorder. Aust N Z J Psychiatry. 2008 Mar;42(3):192-8
  3. Gago-Dominguez M, Yuan JM, Sun CL, Opposing effects of dietary n-3 and n-6 fatty acids on mammary carcinogenesis: The Singapore Chinese Health Study. Br J Cancer. 2003;89(9):1686-92., Roynette CE, Calder PC, Dupertuis YM, et al. Omega-3 polyunsaturated fatty acids and colon cancer prevention. Clin Nutr. 2004;23(2):139-51).

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