lunedì 16 settembre 2013

IL SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO E L'ANATOMIA DELLE EMOZIONI by Giulia Calogero

Il corpo è il mezzo con cui tutti noi agiamo, ci esprimiamo durante la giornata e possiamo definirlo il "principale macchinario della vita".
Mentre, dal punto di vista medico, al sistema muscoloscheletrico può mancare il fascino dei sistemi e organi vitali, esso tuttavia è la grande macchina per cui gli altri sistemi (cardiovascolare, neuroendocrino, digestivo etc) esistono per servire e attraverso cui noi viviamo e funzioniamo. Tutti gli imput partono dal cervello, e le nostre emozioni si concentrano nell'apparato digerente! Possiamo dunque lavorare, studiare, svolgere compiti, fare l'amore, impartire trattamenti, suonare strumenti musicali etc .. e in questi modi interagiamo l'uno con l'altro e con il pianeta.
Questa macchina consuma energia ma è anche la principale sorgente del dolore, disagio, disabilità, localizzati o generali, proiettati o riflessi, acuti e cronici. Tutte queste lesioni dell'apparato muscolo scheletrico- osseo e dei tessuti molli- possiamo definirle con il termine "disfunzione somatica".
La disfunzione somatica è una alterazione funzionale dei vari componenti collegati al sistema somatico: struttura corporea, scheletrica, articolare, miofasciale, viscerale,neurale,vascolare linfatica etc .
Spesso, esperti della medicina dimenticano che tutti i problemi emozionali si rispecchiano in problemi muscolari, viscerali, articolari.

Tutti gli atteggiamenti emozionali quali: rabbia, paura, sentimenti come eccitamento, ansia e depressione, provocano posture e pattern muscolari e tendinei alterati. C'è una stretta relazione tra gli schemi di tensione e posturali abituali e gli atteggiamenti e conflitti psicologici. Rodere il fegato, pain in neck - dolore al collo -seccature - sono stati che Reich nel 1949 delineò nella sua interpretazione delle posture e dell'armamentario difensivo prodotto dal paziente nevrotico. Egli infatti riteneva che questi soggetti fossero "mezzi morti" e che le loro normali funzioni fossero a tutti i livelli ristrette e diminuite. Così descrisse un quadro visto fin troppo frequentemente: "erano disturbati sessualmemte, disturbati nella loro funzione lavorativa, e di vita affettiva emozionale, i loro processi corporei mancavano di ritmo, il loro respiro era scoordinato".

Le emozioni possono, dunque, mobilizzare e o paralizzare il corpo, con lo stress continuo o ripetuto poi, si provocano blocchi, limitazioni articolari, viscerali, che se non risolti si esprimono in dolore, perdendo dunque la capacità di rilassamento e con la conseguente perdita di energia nervosa.
La facilitazione a questo tipo di problemi è la risoluzione delle tensioni, che il più delle volte avviene mediante un sistema di esercizi, che comprendono le espressioni facciali e le posizioni corporee assieme alle manipolazioni vertebrali, viscerali e tecniche di mobilizzazione e di respirazione.
Ciò che mi preme sottolineare, è che l'emozione, lo stress psicologico, giocano un ruolo fondamentale sul sistema muscolo scheletrico che il più delle volte è afflitto da rigidità, dolore, limitazione articolare.


Tutti i movimenti richiedono attività muscolare:
alcuni schemi si organizzano autonomamente e spesso la coscienza soggettiva dello schema è ridotta, e compaiono azioni ripetitive abituali che hanno come conseguenza lo sviluppo dell'ipertono muscolare. Modificare questi schemi abituali è difficile molto più che modificare a breve termine le conseguenti alterazioni dei tessuti molli. I pattern respiratori abituali, come l'iperventilazione, possono essere compresi in questa categoria di fattori di stress con un impatto sul sistema muscoloscheletrico.


Dove c'è dolore la muscolatura è sempre tesa e tale dolore risulta da: il muscolo stesso, attraverso qualche prodotto metabolico nocivo o per il disturbo alla circolazione causato dallo spasmo; l'inserzione muscolare al periosto, ad esempio, provoca l'effettivo sollevamento del tessuto periostale in seguito alla tensione muscolare ( gomito del tennista); l'articolazione, che può essere limitata ed eccessivamente approssimata; in casi avanzati possono comparire alterazioni osteoartrosiche causate dai continui microtraumi dell'errata attività muscolare ripetuta nel tempo. L'accorciamento muscolare può portare anche ad un'usura asimmetrica, ad esempio il tensore della fascia lata si accorcia, serrando le strutture dell'anca e del ginocchio laterale; l'irritazione del nervo, che può essere provocata a livello spinale o lungo il decorso del nervo, come il risultato delle contratture muscolari croniche che possono coinvolgere il disco e la meccanica spinale generale; variazioni della soglia del dolore, che ha ampiamente a che fare con la percezione, che rendono tutti questi fattori più o meno significativi.

Le abitudini posturali scorrette generano dolore!

Sfumature psicologiche ed emozionali originate da stress portano al dolore fisico e, a questo punto, il compito del terapista-osteopata sarà quello di eliminare gli episodi dolorosi ma anche di riportare in equilibrio la struttura funzionale del corpo.

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