mercoledì 11 settembre 2013

INTRODUZIONE ALLA POSTURA


Oggi la medicina è concentrata sui sintomi; si interessa di diagnosi precoce, di terapia.
Il sintomo è al centro del problema medico



il sintomo viene isolato, ingigantito, enfatizzato: il problema, ad esempio, sono il dolore (lombalgia, cervicalgia, ma anche dolore viscerale, ecc), o la nausea, le vertigini e così via.

• questa manifestazione, orfana delle cause che la sottendono, diventa malattia (artrosi, radicolite, tendinite, ecc.)
vengono confuse cause ed effetti: ad esempio, l'artrosi come causa di dolore invece che il disordine funzionale come causa del dolore e dell'artrosi. E' molto più comodo (spesso anche più gradito al paziente) fermarsi a ciò che piu' appare e curare ciò che disturba in quel momento, piuttosto che rimuovere le cause.

Questo avviene perché ricercare l'origine dei fenomeni comporta uno sforzo mentale, tanta cultura, e anche uno sforzo fisico, per cui ci si nasconde dietro "l'eziologia ignota" invece di cercare di evidenziare cause eventuali ed andare alla radice del problema.

Questo è stato spesso intuito, enunciato, proposto come una filosofia (globalità, allineamento corporeo, ecc.) ma non ha trovato ancora un inquadramento scientifico, tecnologico e metodologico che lo traduca in una "prassi" semplice e chiara e che lo faccia diventare un "uso".

Per tali motivi una problematica nuova, che promette importanti evoluzioni della medicina, come quella sulla postura e sulle strumentazioni relative, può trovare difficoltà ad essere presa in considerazione, esaminata ed accettata. 


Essendo un discorso nuovo, che riporta alle origini ed alle cause, tende a modificare significati e rapporti imponendo una verifica di schemi e abitudini mentali ed operative e costringe a cambiare: i cambiamenti non sono mai facili da proporre e da fare accettare.


Obiettivo sì cura, ma soprattutto prevenzione


Culturalmente dobbiamo liberarci dal significato negativo (malattie) della salute ma gestire il significato positivo (benessere, gioia di vivere il proprio corpo, felicità di rapporto e le sue capacità espressive); sarà immediatamente chiaro e naturale il significato di prevenzione di un gruppo di malattie che derivano da un cattivo uso e che incidono, anche pesantemente, sull'economia della nostra salute, ma anche del Servizio Sanitario Nazionale. 


Si tratta di cose da evitare: il non corretto allineamento che porta alle deformazioni del corpo (il corpo è già deformato quando non è più in asse, quando le spalle sono in avanti, quando il bacino è malamente ruotato, e così via).

Le deformazioni portano a sovraccarichi e alla rovina delle articolazioni (artrosi, meniscopatie, degenerazioni tendinee e discali), ad irrigidimenti e degenerazione dei tessuti elastici (tendinopatie, miopatie, ecc.), a intrappolamento dei nervi, a blocchi respiratori, a cattiva circolazione, a ridotta concentrazione e stati di confusione, incapacità di controllare l'equilibrio, ma anche a sintomatologie viscerali toraciche e addominali importanti.

La medicina dovrebbe prima di tutto occuparsi di mantenere in efficienza la "macchina uomo" e non aspettare che ci si rovini per intervenire, poi, ad aggiustare (nessuno penserebbe ci si debba comportare così con la propria automobile): riparare deve essere il compito di alcuni medici quando, purtroppo, i guasti si sono verificati.

Ma la vera medicina deve essere presente, prima e, prima ancora, deve prendersi cura dell'integrità della persona e creare un programma di vita per mantenerla. Deve essere responsabile, e rendere questa società responsabile a far sì che la gente sia educata e abituata prioritariamente all'idea di quello che "vale" in relazione al proprio corpo.


Nessun commento:

Posta un commento

Per inserire un commento è necessario diventare utenti registrati, cliccando su iscriviti per email