sabato 23 luglio 2016

VI PRESENTIAMO UNA STAR: LA SANGUINARIA CANADENSIS

Riportiamo volentieri questo post tratto da The Truth About Cancer, con i nostri commenti, pensando che sia di interesse. 
La Sanguinaria canadensis è un'umile pianta che produce fiori bianchi delicati in primavera, che è sempre stata considerata un toccasana dai nativi americani per secoli. La si trova, prevalentemente, nel Nord-Est degli Stati Uniti e può essere di aiuto nei disturbi della digestione, problemi respiratori, e lesioni cutanee come tumori e verruche.
La ricerca recente ci ha fatto conoscere anche la potenza presente nella radice di questa pianta senza pretese, come fonte di un potente alcaloide, la  sanguinarina, che era già da tempo conosciuto come un potente anti-cancro.

Molti studi sono infatti a favore dell’effetto anti-cancro della sanguinarina

Centinaia di studi finora hanno dimostrato il collegamento tra le proprietà antiossidanti della sanguinarina e il cancro. Ciò suggerisce che questa sostanza unica trovata nella Sanguinaria canadensis possa avere proprietà chemioterapiche (cioè capaci di eliminare il cancro).

  • Secondo uno studio pubblicato dalla facoltà di medicina dell'Università del Minnesota che ha esaminato in particolare le modalità di guarigione dei nativi americani, i ricercatori hanno trovato che la sanguinarina che si trova nelle radici della Sanguinaria canadensis può "bloccare la proliferazione ed indurre apoptosi in numerosi tipi differenti di cellule trasformate e maligne." I ricercatori hanno scoperto, in particolare, che la sanguinarina, in maniera dose-dipendente, è efficace su alcuni tipi di cancro della pelle anche quando molti farmaci chemioterapia classici non lo sono: i ricercatori affermano che “Da un punto di vista interessante secondo gli standard chemoterapeutici, la sanguinarina sopprime la crescita delle cellule del carcinoma squamoso più efficacemente che non quella dei cheratinociti normali del prepuzio e inibisce la crescita di un numero consistente di linee cellulari resistenti ai farmaci”. 
  • La proliferazione delle cellule tumorali nel sangue è un segno distintivo della leucemia. Qualsiasi sostanza che possa ripristinare l'apoptosi (morte della cellula tumorale) risulta promettente per la guarigione della leucemia. Un recentissimo studio pubblicato nell'edizione di maggio 2016 della rivista Free Radical Biology and Medicine ha evidenziato che la sanguinarina della Sanguinaria canadensis può stimolare la morte della cellula tumorale attraverso la "attivazione della cascata della caspasi, frammentazione del DNA e down-regulation delle proteine anti-apoptotiche" in cellule di leucemia di laboratorio. 
  • Uno studio coreano del 2013 pubblicato sulla rivista Toxicology ha scoperto che gli stessi processi di cui sopra − induzione di una disfunzione mitocondriale nelle cellule del cancro – faceva sì che la sanguinarina avesse effetto anche sulla crescita del tumore colorettale.
  • In uno studio del 2011, sviluppato presso l'Università di California, Davis, ha trovato che la sanguinarina aveva un profondo effetto sul cancro della prostata. Questo principalmente per il suo effetto sulla proteina survivina
  • La scoperta più eccitante su quanto possa fare a sanguinarina è sulle cellule di cancro al seno. Lo stesso studio dell'Università del Minnesota ha anche scoperto che la sanguinarina ha un effetto sulle cellule di cancro al seno dopo una singola applicazione. L'effetto sulla sintesi del DNA dei tumori del cancro del seno (MCF-7) portava all'inibizione della crescita del tumore. Alcuni aspetti di questa inibizione rimanevano attivi per almeno tre giorni dopo una singola somministrazione (altri si ripristinavano dopo 24 ore). I risultati complessivi hanno portato i ricercatori dell'Università del Minnesota a concludere che la sanguinarina può essere in grado di "sopprimere la proliferazione delle cellule di cancro della mammella per estesi periodi di tempo."

Come avviene che la sanguinarina presente nella Sanguinaria canadensis possa uccidere le cellule cancerogene?

Come stanno scoprendo i ricercatori come quelli che abbiamo citato, la sanguinarina agisce in diverse modalità per inibire la crescita delle cellule neoplastiche. Per cercare di dirla in maniera semplice, quello che veramente conta è la sua capacità di agire sulla survivina, una proteina che è specificamente progettata per inibire la morte cellulare (apoptosi). Quando la survivina è attiva nelle cellule cancerogene, le può rendere praticamente invincibili. 
La sanguinarina inibisce direttamente le funzioni della survivina nelle cellule tumorali. Questo comporta non solo la creazione di un equilibrio all'interno della cellula, ma anche la distruzione diretta della proteina survivina. Senza la survivina che lavora a loro favore, per renderle immortali, le cellule tumorali diventano presto soggette ai cicli normali di morte cellulare, si comporatno quindi come una qualsiasi cellula normale.

Siate cauti, comunque, nel prendere in considerazione la Sanguinaria canadensis

Una cosa è certa circa la sanguinarina − sembra che un po' può andare un lungo cammino. Perché la sanguinarina è un alcaloide benzofenantridinico, usato solitamente come antimicrobico topico per le eruzioni e le lesioni cutane. È anche usato in paste dentifricie (aiuta a combattere le gengiviti) e collutori, oltre che per le condizioni sopra menzionate.
Anche se i suoi effetti di cancro-killer si verificano quando è ingerita, l’assunzione per via orale può portare a bruciori di stomaco, vomito, vertigini, debolezza e offuscamento della vista. Per questo motivo, mai avviare un proprio protocollo casalingo con la Sanguinaria canadensis. Deve sempre essere somministrata sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.

Molto è stato scritto sulle incredibili proprietà curative delle erbe che vengono da Cina, India e altri paesi asiatici. Non molto è conosciuto, tuttavia, circa le erbe curative potenti che crescono negli Stati Uniti. La Sanguinaria canadensis, cresce in natura e viene utilizzata come pianta decorativa in molte comunità della costa orientale, e rappresenta un ottimo esempio. La scienza moderna sta scoprendo solo ora ciò che i popoli nativi proprio qui sul continente americano hanno conosciuto per secoli. La Sanguinaria canadensis, se usata con attenzione potrebbe divenire un tonico, antimicrobico e potenzialmente un presidio anti-cancro di attualità. Potrebbe portare a guarigione, in molti casi, ma queste informazioni sono state sin’ora eliminate dalla conoscenza grazie ai media e l’istruzione medica accademica. 

Buona salute!
Alfredo Saggioro, M.D.
Chiara Saggioro, D.Sci, Ph.D.

Ci trovate anche su:

venerdì 1 luglio 2016

RIABILITIAMO GLI ACIDI GRASSI by Chiara Saggioro

Abbiamo osservato in questo Blog un grande interesse per tutti gli articoli che riguardano i lipidi, il colesterolo e il rischio di arteriosclerosi. C'è ancora molto da dire.
I consigli sulla nutrizione che abbiamo ricevuto in questi ultimi anni sono stati di frequente rivisti, anche con voltafaccia impressionanti. Inizialmente le noci sono state imputate come causa di malattia cardiaca, le uova sono state bandite dal tavolo di colazione o di qualunque altro pasto perché ricche in colesterolo, solo per essere nuovamente accolte più tardi. La margarina inizialmente è stata ritenuta più sana del burro, fino a quando i ricercatori hanno determinato che i grassi trans sono i maggiori imputati per i danni sulle arterie.

Oggi le opinioni (che derivano da ricerca e studi clinici) sono molto diverse.

GLI ACIDI GRASSI SATURI RIABILITATI!

Sì avete capito bene... è giunto il momento per i grassi saturi di essere riabilitati e non considerati come causa di tutte le malattie di cuore.
Il Dr. Aseem Malhotra così afferma in un recente editoriale sul BMJ (British Medical Journal) : "Il mantra che i grassi saturi debbano essere rimossi per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare ha dominato i consigli dietetici e le linee guida per quasi quattro decenni." Ed è tempo di cambiare!

“Gli scienziati accettano universalmente che i grassi trans, che sono presenti in molti fast food, prodotti da forno e margarine, siano in grado di aumentare il rischio di malattia cardiovascolare attraverso processi infiammatori. Ma per i "grassi saturi" è un'altra storia. Il mantra che i grassi saturi  debbano essere rimossi per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare ha dominato i consigli dietetici e le linee guida per quasi quattro decenni. Un errore, perché prove scientifiche dimostrano che questo consiglio ha, paradossalmente, aumentato il rischio cardiovascolare. Inoltre, l'ossessione per i livelli di colesterolo totale, che ha portato a un esagerato trattamento di milioni di persone con le statine, ha deviato l'attenzione dai fattori di rischio più eclatanti della dislipidemia aterogena”.

I grassi saturi, come quelli presenti nel burro, forniscono nutrienti essenziali.

Studi recenti non hanno identificato alcuna associazione significativa fra l'assunzione di grassi saturi e il rischio cardiovascolare. 
Sono invece risultati essere protettivi. 
L'origine dei grassi saturi può essere importante. Il burro biologico è un grande fornitore di vitamine A e D e c'è un legame tra carenza di vitamina D e un rischio aumentato significativamente di mortalità cardiovascolare. Il burro è una fonte essenziale della forma più facilmente utilizzata di vitamina A, necessaria per il supporto della pelle e degli organi, comprese le ghiandole endocrine, sistema immunitario e il cervello. E burro è pieno di antiossidanti! Contiene vitamina E, colesterolo buono (il tipo che non è ossidato) ed è importante per la funzione cerebrale. È una fonte naturale di acidi linoleici coniugati (CLA), che negli studi di ricerca sembrano essere promettenti quali elementi fondamentali nel mantenimento del peso normale e nella prevenzione del diabete.

Le carni lavorate, i prodotti lattiero-caseari e le carni bovine non biologiche e alimentate con mangimi, e non a pascolo, sono invece pericolose...

In uno studio (che potete trovare cliccando qui), è stato evidenziato come più alte concentrazioni plasmatiche di acido palmitoleico, un acido grasso che si trova principalmente nei prodotti lattiero-caseari, siano associate con più elevate concentrazioni di lipoproteine ad alta densità, concentrazioni più basse di trigliceridi e proteina C reattiva, ridotta insulino-resistenza e minore incidenza di diabete negli adulti.  La carne rossa è una delle fonti maggiori di grassi saturi. 
Il consumo di carni lavorate (insaccati, scatolami), ma non di carne rossa è stato associato con malattia coronarica e diabete mellito, e questo può essere spiegato dalla presenza di sodio e nitrati come conservanti (anche questa informazione può essere verificata cliccando qui).

I carboidrati, soprattutto quelli trasformati, possono essere un fattore di rischio più grande per infiammazione cronica e malattia cardiaca.

I grassi saturi possono aumentare il colesterolo LDL. Ma, rispetto ai carboidrati, aumentano anche il colesterolo HDL e abbassano i trigliceridi. 
Se guardiamo solo al colesterolo LDL, potremmo pensare che i grassi saturi aumentino il rischio di malattie cardiache. Se, invece, esaminiamo l'effetto dei grassi saturi  su colesterolo HDL e trigliceridi, potremmo supporre che i grassi saturi siano in grado di abbassare quel rischio. 
Se valutiamo la combinazione, possiamo ragionevolmente pensare che che i grassi saturi siano relativamente neutri per il rischio di malattie cardiache rispetto ai carboidrati.

L’editoriale del Dr. Malhotra suggerisce quanto segue:
  • Le diete a basso contenuto di grassi saturi riducono i livelli di molecole di colesterolo LDL grandi e capaci di galleggiare e quindi a basso rischio, piuttosto che la piccole, particelle dense di LDL che sono quelle in grado di peggiorare la malattia cardiovascolare. 
  • I grassi saturi contenuti nella dieta possono effettivamente proteggere contro il rischio cardiovascolare. 
  • Le diete a basso contenuto di grassi promuovono un modello aterogenico dei lipidi del sangue, favoriscono pertanto l’ateosclerosi e peggiorano l'insulino-resistenza. 
  • Bassi livelli di colesterolo totale sono "associati con la morte cardiovascolare, il che indica che un colesterolo totale elevato non è un fattore di rischio in una popolazione in buona salute."
  • Anche nella prevenzione secondaria, nessun farmaco destinato ad abbassare il colesterolo oltre le statine ha mostrato beneficio sulla sopravvivenza, supportando l'ipotesi che i benefici delle statine siano indipendenti dai loro effetti sul colesterolo. 
  • La "dieta mediterranea" conferisce tre volte il beneficio di sopravvivenza nella prevenzione secondaria, rispetto all’uso delle statine; è risultata in un miglioramento del 30% rispetto ad una dieta "a basso contenuto di grassi" nello studio PREDIMED.


 E QUI VI PROPONIAMO LA LISTA DEI GRASSI SATURI “TOP TEN” CHE POTETE MANGIARE SENZA SENTIRVI COLPEVOLI
  1. Olio di cocco
  2. Tuorli d’uovo
  3. Avocado
  4. Burro biologico da mucche allevate a pascolo o Ghee
  5. Cioccolato nero biologico
  6. Sardine
  7. Formaggi biologici non industriali
  8. Noci del Brasile
  9. Noci macademia
  10. Anacardi

Potete trovare ancora una volta l’editoriale qui!

Buona salute!

Chiara Saggioro, D.Sci., Ph.D.
Alfredo Saggioro, M.D.