venerdì 17 giugno 2016

I CEREALI INTEGRALI CI DIFENDONO !


Riportiamo  volentieri, con i nostri commenti, l'articolo apparso questa settimana sul British Journal of Medicine (BMJ 2016;353:i2716) e intitolato: Whole grain consumption and risk of cardiovascular disease, cancer, and all cause and cause specific mortality: systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies.




Non spaventatevi dell'inglese, ci pensiamo noi a rendervi la vita e la comprensione facile.

Gli autori, del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica della Scuola di Salute Pubblica dell'Imperial College di Londra, hanno messo in relazione, attraverso una accurata ricerca di tutta la letteratura pubblicata fino a aprile del 2016, il consumo di cereali integrali e di specifici cereali con il rischio di sviluppare malattie croniche, cancro compreso, e la mortalità per qualsiasi causa.

Le conclusioni, che ci devono fare pensare, sono raccomandazioni a modificare la dieta modificando l'abitudine all'uso di cereali, invitando al consumo di soli cereali integrali, questo per ridurre il rischio di malattie croniche e di mortalità precoce.


Questo studio mette in evidenza come il maggior beneficio si riscontri nei soggetti che passano da un consumo zero di cereali integrali un equivalente di 32 grammi al giorno, che corrispondono a un panino di 60 grammi fatto di farina integrale (vera).
Ulteriori riduzioni di rischio vengono riscontrate in chi passa all'equivalente di 225 grammi di prodotti di cereali integrali al giorno.

Negli ultimi 10-15 anni erano già stati pubblicati dati circa i benefici derivanti dall'utilizzo di cereali integrali piuttosto che di quelli raffinati. Dati importanti soprattutto se teniamo conto che  i cereali rappresentano uno degli alimenti maggiormente utilizzati nel mondo  e che forniscono circa il 56 per cento dell'introito calorico medio e il 50 per cento delle proteine, facendo riferimento non esclusivamente al mondo occidentale, ma anche alle culture dei paesi in via di sviluppo.

Mancavano dati precisi circa la quantità e il tipo di cereali integrali necessari a ridurre le malattie croniche e la mortalità, per cui i ricercatori guidati dal Dr Dagfinn Aune hanno condotto una revisione sistematica e una metatanalisi su 45 studi pubblicati sul consumo di cereali integrali in riferimento a diverse possibilità di malattia e a tutte le cause di mortalità. 

Hanno studiato più di 7.000 casi di coronaropatie, 2.000 di ictus, 26.000 casi di malattie cardiovascolari, 34.000 morti per cancro e 100.000 morti fra i 700.000 partecipanti.

E i risultati sono il 19% di riduzione del rischio di coronaropatia, 22% di malattie cardiovascolari, 17% considerate tutte le cause di mortalità. In particolare, 14% in meno di mortalità per ictus, 15% in meno per cancro, 22% in meno per malattie respiratorie, 26% in meno per malattie infettive e ben il 51% in meno per diabete, per un consumo di 90 grammi di cereali integrali al giorno 

La riduzione del rischio cardiovascolare e di tutte le cause di mortalità è associata, in questo studio, all'assunzione di cereali integrali, cereali integrali a colazione, pane integrale e anche di crusca aggiunta, mentre l'utilizzo di cereali raffinati o anche di riso o altri cereali non comporta alcuna significatività, se non negativa.
Questo significa che dovremmo sostituire i cereali che utilizziamo nella giornata e nella settimana esclusivamente con cereali integrali.

Le revisioni sistematiche e le metaanalisi sono peraltro utili a mettere alcuni dati in evidenza, ma non a trarre conclusioni circa causa-effetto. E, ovviamente, vivendo noi in un mondo ormai globalizzato, si dovrebbero studiare gli effetti e i benefici eventuali sulla salute di diversi tipi di cereali in diverse situazioni geografiche, in quanto gran parte degli studi analizzati provengono dagli Stati Uniti, ove il consumo di cereali (non integrali) è cresciuto esponenzialmente a seguito delle raccomandazioni di eliminare grassi e carni e insaccati, latte e formaggi per il rischio presunto, ed erroneo, che questa fosse la strada per ridurre l'ipercolesterolemia e il rischio vascolare.
Per quanto ci riguarda, sembra evidente che questo studio va nella direzione di quanto andiamo da sempre sostenendo:
E' importante sostituire parte delle calorie glucidiche provenienti dai cereali con calorie provenienti da frutta e verdura (ricordiamo qui che il microbiota digerisce, almeno in parte anche le fibre cosiddette indigeribili, cioè carboidrati complessi con legame beta), e i cereali con cereali integrali. 
Tutto questo per ridurre la richiesta di insulina e il rischio conseguente di resistenza all'insulina.
Anche il consumo di cereali integrali, rispetto a quelli raffinati, contribuisce esattamente a questo, rallentando la digestione e l'assorbimento degli amidi in essi contenuti e favorendo quindi un rilascio moderato di insulina.
E' l'insulina infatti il vero nemico da combattere, per il suo ruolo negativo fondamentale nella malattia metabolica, nell'infiammazione cronica, ipertensione, diabete e obesità. 
Buona salute!
Alfredo Saggioro, M.D.
Chiara Saggioro, DSci.,Ph.D.