giovedì 14 novembre 2013

CUM GRANO SALIS

L'American Heart Association ha di recente fatto una raccomandazione: assumere meno di 1500 mg al giorno di sodio con la dieta, per tutti, per raggiungere una "Salute Cardiovascolare Ideale" entro il 2020.
Potrebbe sembrare un bel obiettivo, ma noi sappiamo che le diete povere di sodio, nei soggetti con valori normali di pressione sanguigna, non si sono dimostrate efficaci, da sole, nel ridurre gli eventi cardiovascolari; nemmeno nei soggetti con pre-ipertensione o ipertensione. 
Inoltre, sono disponibili dati scientifici evidenti che una dieta povera di sodio può determinare una prognosi sfavorevole a livello cardiovascolare nei soggetti con rischio cardiometabolico e una diagnosi già certa di malattia cardiovascolare. 
Le diete povere di sodio, infatti, possono contribuire all'insulino-resistenza, alle dislipidemie e alle trasmissioni di segnali neuroormonali, portando di conseguenza a un incremento di incidenza di nuove malattie cardiometaboliche, aggravando la severità di quelle esistenti e contribuendo così a una maggiore mortalità cardiovascolare e per tutte le altre cause. 
Sebbene quindi un'elevata assunzione di sodio sia da considerare deleteria, dobbiamo pensare che sia inutile regolare l'introduzione di sodio in un range così stretto, e che il rischio di lasciare l'assunzione più libera, ma sempre non eccessiva, non comporti danni particolari, forse meno di quelli che un tentativo di controllo esagerato potrebbero recare.


2 commenti:

  1. Iponatriemia - Ci sono patologie che provocano un brusco calo del livello di sodio, non sempre legate a fattori endocrini e di difficile gestione. Infatti solo flebo di sodio possono ristabilire i normali livelli di tale sostanza che è così preziosa per il nostro organismo. Ce ne parla dottore??? Grazie

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    1. Sig.ra Ilaria,
      in un soggetto normale è quasi impossibile si verifichi un'iponatriemia tranne in condizioni estreme di sforzo fisico o di calore ambientale. Nello scompenso cardiaco destro, nella cirrosi epatica e nell'insufficienza renale, quando si formano edemi periferici si verifica un abbassamento del sodio nel sangue che però è fasullo ed è legato a sequestro nei territori interstiziali (quindi guai flebo che darebbero edema cerebrale). Poi esistono altre patologie, da "diuresi forzata" come nel diabete insipido e in quello mellito o da uso di diuretici, che potrebbero portare a riduzione della sodiemia. Vorrei averle risposto, anche se succintamente. Se del caso continuiamo questo dialogo.

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