lunedì 19 gennaio 2015

IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO NELLA FIBROMIALGIA - by GIULIA CALOGERO

Il principio fondamentale da rispettare nel trattamento della fibromialgia in osteopatia è quello di dare sollievo gestendo il dolore.
Rilassare le tensioni e ridurre lo stress a livello connettivale e miofasciale è il compito immediato per l’osteopata che interviene tramite manipolazioni, mobilizzazioni e pressioni in punti particolari del corpo, nonché tramite il “positional release”. 


Ma che cosa si intende con il termine fibromialgia?
La fibromialgia è una sindrome che si manifesta principalmente con dolore muscoloscheletrico diffuso associato ad astenia costante; colpisce approssimativamente 1.5 - 2 milioni d’Italiani e fra il 2 e il 6 per cento della popolazione mondiale. La popolazione colpita è maggiormente di sesso femminile.
Il dolore localizzato nei muscoli, nelle strutture connettivali, fibrose, legamentose e tendinee, rende spesso la vita di tutti i giorni faticosa e invalidante. Chi ne è affetto lamenta un dolore profondo, radiante, sordo, bruciante talvolta lancinante con intensità varie.
Tuttavia non esiste letteratura che descriva la fibromialgia come una malattia che duri tutta la vita ed incurabile.
Dunque: 
  • dolori muscolari senza causa (da più di tre mesi)
  • colon irritabile con distensione addominale
  • insonnia o sonno non riposante
  • astenia, stanchezza, facile affaticabilità
  • rigidità e impaccio nel movimento al mattino alzandosi dal letto
  • crampi (soprattutto notturni)
  • sensazioni (parestesie) come -formicolii, stilettate, intorpidimento
  • mal di testa
  • dolori al volto (confusi con patologie dell'articolazione temporo-mandibolare)
  • dolori al torace
  • forti dolori alle braccia, ai polsi ed alle mani
  • ansia, depressione, attacchi di panico
  • alterazioni dell'equilibrio (senso di instabilità, di 'sbandamento')
  • senso di confusione o di stordimento
  • secchezza degli occhi, della bocca, della pelle
  • visione sfocata
  • temperatura alterata oppure alterata percezione di caldo e freddo
  • intolleranza al freddo oppure al caldo-umido, o a tutti e due
  • ipersensibilità della pelle, della vista, dell'olfatto, dell'udito
  • vestibolite (infiammazione cronica del vestibolo vulvare)
  • fotofobia e intolleranza ai segnali luminosi come il monitor del pc, televisione
sono tutti classificati nella fibromialgia.
E' una malattia a genesi multifattoriale. I numerosi studi volti a capire le cause della malattia hanno documentato svariate alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale, cioè di quelle sostanze di fondamentale importanza nella comunicazione tra le cellule nervose; può quindi essere considerata essenzialmente una patologia della comunicazione intercellulare.
Si tratta di una disfunzione dei neurotrasmettitori, ed in particolare della serotonina e della noradrenalina. Questa si traduce in iperattività del sistema nervoso neurovegetativo (una parte del nostro sistema nervoso che controlla con meccanismi riflessi numerosi funzioni dell’organismo tra cui anche la contrazione dei muscoli con il meccanismo di "lotta o fuga" mediato dall'adrenalina, ma anche la sudorazione, la vasodilatazione e la vasocostrizione, ecc.), per cui ne ne deriva un deficit di irrorazione sanguigna a livello muscolare con insorgenza di dolore, astenia e tensione.
E come altri disturbi neurovegetativi, l’andamento dei sintomi varia in rapporto a numerosi fattori esterni che sono in grado di provocarne un peggioramento: c’è una evidente influenza dei fattori climatici (i dolori peggiorano nelle stagioni “di passaggio”, cioè primavera e autunno e nei periodi di grande umidità), dei fattori ormonali (peggioramento nel periodo premestruale, peggioramento in caso di disfunzioni della tiroide), dei fattori stressanti (discussioni, litigi, tensioni sul lavoro e in famiglia).

Buona salute!
Dott.ssa Giulia Calogero

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