venerdì 28 marzo 2014

I FUNGHI MEDICINALI

L’uso dei funghi medicinali sta, negli ultimi decenni, diventando sempre più diffuso, sia da parte di medici, nutrizionisti e naturopati, sia da parte dei pazienti stessi che stanno apprendendo l’uso alimentare, tradizionale e antico dei funghi che è quello di migliorare qualità e assimilabilità dei cibi.
Molto interesse verso le possibilità terapeutiche di alcuni funghi è stato generato da ricerche scientifiche prodotte in rapida successione in vari paesi del mondo: dal Giappone agli Usa, dalla Cina all’Inghilterra, dal Brasile alla Corea.
Da queste ricerche emergono dei dati univoci e certi: i funghi medicinali in toto, parti di essi o i loro estratti hanno vari effetti benefici a livello organico.In particolare la maggior parte dei funghi medicinali agisce, sia in generale, sia in maniera specifica su:
• metabolismo glucidico e lipidico
• chelazione di metalli pesanti
• riequilibrio del sistema immunitario
• antagonismo delle spinte anomale di crescita cellulare
E’ quindi ormai chiaro che i funghi non velenosi, pur essendo spesso semplici alimenti, possono sostanzialmente aiutare i pazienti in patologie per le quali la medicina ufficiale non offre ancora proposte terapeutiche semplici o prive di effetti collaterali. Tra queste patologie possiamo includere: diabete, ipercolesterolemia, aterosclerosi, cancro, virosi di vario tipo (epatite C, HPV, Herpes virus, Epstein virus ...), asma, allergie, etc.
Va sottolineato che, mentre sono noti a molti i benefici dell’alimentazione a base di funghi medicinali, non tutti i funghi che si trovano sul mercato hanno chiari effetti terapeutici.
In effetti, solo un numero ristretto di funghi, usati in un certo modo e a certi ben definiti dosaggi, ha un effetto terapeutico chiaro, com’è dimostrato da moltissimi lavori scientifici, sulle patologie croniche, in particolare se correlate a un deficit immunologico.
Pertanto non è sempre facile capire il ruolo dei funghi medicinali in terapia se non s’individuano alcune chiavi di lettura che possono derivare sia dalla Medicina Tradizionale Cinese sia dalla ricerca clinica convenzionale.
Il primo punto da considerare in una seria prospettiva di micoterapia scientifica è la chiara relazione esistente tra metodi di produzione e qualità ed efficacia del fungo terapeutico. Nulla deve essere lasciato al caso e quindi momenti cruciali saranno:
• scelta e selezione delle spore
• terreno di semina
• momento di raccolta
• momento e modalità di preparazione
• stoccaggio del prodotto finito
La maggior parte dei lavori scientifici parla di funghi somministrati con acqua calda o di uso clinico di estratti acquosi dei funghi stessi. Tutto ciò è anche in accordo con le regole d’uso dei funghi terapeutici da parte della tradizione medica orientale. Tuttavia l’esperienza di molti clinici, me compreso, ha portato ormai alla convinzione che i funghi medicinali possono essere usati in diverse forme e preparazioni. Le indicazioni cliniche per ogni fungo, sono ovviamente le stesse ma modalità e tempi di somministrazione, oltre che il dosaggio vanno adattati a seconda che si usino le spore, il fungo intero, il micelio o l’estratto acquoso od alcolico. Quindi, un ulteriore e fondamentale punto da considerare è la corretta comprensione dell’etichetta con cui è venduto il fungo terapeutico. Essa deve descrivere:
• l’esatto tipo di fungo contenuto nella confezione
• la parte del fungo impiegata (fungo intero, spore, micelio, estratto)
• l’esatta quantità del fungo in ogni singola dose
• l’eventuale presenza di additivi, addensanti o altro
Queste informazioni ci permettono di individuare il prodotto più adatto ad affrontare una determinata patologia.

Spesso, infatti, le indicazioni e la posologia saranno diverse nella fase terapeutica di attacco o di mantenimento. Poiché oggi si conoscono con una certa precisione i dosaggi necessari per le varie fasi delle diverse patologie croniche, tutte queste informazioni sono cruciali per una corretta impostazione terapeutica. In questo breve lavoro cercherò di dare informazioni dettagliate ma semplici sui principali funghi medicinali, in modo che, sia il medico che il paziente possano capire il meccanismo di azione, indicazioni, dosaggi, indicazioni terapeutiche e limiti dell’impiego medico dei funghi terapeutici.

LA NATURA DEI FUNGHI


I funghi hanno un ruolo essenziale nell’equilibrio del mondo in cui viviamo. Essi sono coinvolti nella degradazione e nel riciclaggio della materia vivente e sono essenziali per rendere nuovamente biodisponibili i prodotti del catabolismo di piante e animali. Possiamo dire che grazie alla digestione enzimatica dei funghi, piante e animali morti, ritornano ai loro elementi primitivi che poi sono resi disponibili per nuove forme di vita. In particolare i funghi assorbono e rendono nuovamente biodisponibili i minerali costituendo una sorta di connessione tra il mondo minerale inanimato e il mondo vivente. Gran parte dell’humus, che poggia sulla crosta rocciosa della Terra e solo sul quale possono crescere le piante e svilupparsi gli animali, è costituito da funghi. Il loro grande tropismo per i minerali li rende anche atti ad assorbirli da strutture rocciose e quindi essi rappresentano sulla Terra l’essenziale anello di passaggio dalla vita inanimata a quella animata. Vi sono almeno 700 specie di funghi che possono essere ritenuti utili come cibo, da parte dell’uomo.
Molti di questi funghi hanno anche un importante ruolo terapeutico nella prevenzione e nel trattamento di svariate patologie. In realtà il ruolo in medicina di questi funghi è un fatto secondario, essi sono prima di tutto degli alimenti e come molti altri cibi hanno anche un valore terapeutico.
Ebbene, in alcuni funghi mangerecci tale valore terapeutico è così elevato da farne armi utilissime anche in patologie gravi. Quello che normalmente è ritenuto il fungo altro non è che il corpo fruttifero del fungo stesso.
Esso rappresenta quella parte del fungo che cresce sopra il suolo ed ha lo scopo di rilasciare le spore, parte fondamentale del ciclo riproduttivo.Alcuni funghi non sviluppano un corpo fruttifero e rilasciano le loro spore senza questo passaggio vegetativo. Le spore fungine sono trasportate dal vento e dall’acqua.
Quando arrivano in un ambiente favorevole esse germinano e danno vita ad una nuova colonia. Il primo stadio della formazione di un fungo consiste nell’emergere di filamenti chiamati ife, dalle spore germinate. Le ife originali iniziano a crescere nel terreno cercando altre ife compatibili con cui accoppiarsi. Dopo l’accoppiamento, le ife si espandono in tutte le direzioni, colonizzando il suolo circostante o invadendo alberi morti. La complessa rete interconnessa d’ife si chiama: micelio. Il micelio progressivamente cresce e si espande, vicino alla superfice o su legno in decomposizione.
Il corpo fruttifero che noi vediamo sulla superfice del terreno o sui tronchi, non è altro che micelio compattato che si espande fuori dal terreno tipicamente in primavera ed in autunno dopo le piogge stagionali. I funghi si collocano alla base della scala evolutiva ma, quasi similmente agli esseri umani, hanno un efficiente apparato immunitario capace di proteggerli contro una gran quantità di patogeni.
Durante la fase micelio i funghi digeriscono attivamente il cibo emettendo enzimi digestivi che degradano le sostanze organiche in decomposizione. Tuttavia prima che il cibo digerito possa essere assorbito dalle loro cellule ed utilizzato, i funghi devono inattivare tossine e contrastare agenti patogeni.
Quest’obiettivo viene raggiunto rilasciando speciali polisaccaridi ed altre sostanze chimiche all’interno delle cellule dove entrerà il cibo. Nel corso di questo processo sono sintetizzate molte di quelle sostanze che si sono rivelate importantissime per stimolare o sostenere l’apparato immunologico umano.

Standardizzazione
Sembra a tutt’oggi esserci una grande confusione nella standardizzazione degli estratti di funghi. Per comprendere al meglio il problema, dobbiamo prendere in rassegna l’uso dei funghi terapeutici da parte della Medicina Tradizionale Cinese e le conferme scientifiche sulle proprietà terapeutiche dei funghi fornite dalla ricerca scientifica moderna. Solo fondendo queste due prospettive riusciremo ad avere una nozione sufficientemente chiara di questa complessa materia. Il punto di incontro è lo studio degli estratti in acqua calda.

Uso Tradizionale
Nella tradizione medica cinese i funghi sono stati sempre impiegati sotto forma di thè, di bevanda, di estratti acquosi. L’estrazione è stata fatta sempre usando la polvere di funghi per preparare dei thè o dei decotti. Nel preparare un decotto, la polvere o il fungo intero sono bolliti lentamente in acqua per un tempo che va dai 20 ai 120 minuti. Questo procedimento non deve essere confuso con la preparazione di un’infusione nella quale l’acqua calda è semplicemente versata sulla polvere. Qualsiasi cultore della Medicina Tradizionale Cinese confermerà che il decotto è il modo tradizionale ma anche più efficace per preparare funghi medicinali a effetto tonico o immunostimolante.

Ricerca Moderna
Facendo una revisione della letteratura scientifica sui funghi medicinali, è facile evidenziare come la maggior parte delle esperienze scientifiche si riferisca proprio all’uso di estratti con acqua calda o con acqua calda ed alcool. Questo metodo è usato per quasi tutti i funghi medicinali, inclusi coriolus, shiitake, maitake, cordyceps, ganoderma e reishi. L’estrazione con acqua calda è anche alla base di tutte le preparazioni derivate, come Lentinano e LEM dallo shiitake, Maitake D-Fraction e MaitakeGold 404® dal maitake, e PSK/VPS e PSP dal Coriolus versicolor. Tuttavia recenti ricerche, soprattutto cliniche, condotte quindi sull'uomo hanno dimostrato l'opportunità dell'uso del fungo intero per sfruttare al massimo tutte le molteplici proprietà terapeutiche, in parte ancora sconosciute, del fungo stesso. Del resto si è visto come, anche in fitoterapia, l'impiego della pianta in toto, sia preferibile all'impiego di sue parti od estratti. Se invece si vogliono sfruttare le proprietà enzimatiche del fungo, sarà preferibile usare il micelio, parte più ricca in assoluto, appunto in enzimi.

Quindi, riassumendo, potremo dire che, è indicato l'uso di:

• Estratti di funghi: in caso di patologie gravi e avanzate quali cancri o virosi conclamate
• Preparati del fungo intero: in molteplici situazioni cliniche comuni e in caso di terapia d’appoggio a patologie organiche degenerative
• Preparati del micelio: in caso si richieda uno stimolo immunologico
• Preparati delle spore: in caso di patologie allergiche e infiammatorie

Peculiarità della Preparazione dei Funghi Medicinali
Molte delle nozioni che si applicano alla preparazione dei farmaci derivati da piante non si applicano alle preparazioni di funghi, che peraltro non sono piante ed hanno una struttura completamente diversa dai vegetali. Punto essenziale è che i vegetali hanno una parete cellulare di cellulosa mentre i funghi hanno una parete cellulare di chitina. La chitina è la stessa sostanza che si trova nell’esoscheletro dei crostacei, quali aragoste e granchi. Questo dato è molto importante, giacché la chitina non è digeribile da parte degli esseri umani. L’estrazione con acqua calda tende a rendere più facilmente degradabili queste strutture facilitando l’assorbimento delle sostanze contenute nei funghi da parte dell’essere umano. Ne deriva che anche se normalmente potremo usare polvere del fungo intero o del micelio, in alcuni pazienti particolarmente gravi o non responsivi o con particolari problemi digestivi, è utile, in seconda battuta, passare all’uso degli estratti acquosi dei funghi medicinali. Secondo alcuni autori l’estrazione in acqua calda è il solo metodo provato essere valido per rompere le pareti cellulari di chitina e permettere il rilascio dei polisaccaridi bioattivi strutturalmente intatti e non danneggiati. Questo è tuttavia contraddetto dai lusinghieri risultati ottenuti nei pazienti dai terapeuti tedeschi, inglesi e statunitensi che usano correntemente funghi in toto o miceli dei funghi polverizzati.

I BETA-GLUCANI


I beta-glucani sono specifici e particolari polisaccaridi che si trovano soprattutto nelle pareti cellulari dei funghi medicinali. I polisaccaridi sono presenti sia nelle strutture vegetali sia nei tessuti animali ma quelli fungini sono molto più complessi dal punto di vista molecolare.
Diversamente dalle sostanze contenute nelle piante, che sono alla base dell’80% delle molecole utilizzate oggi in farmacologia, i polisaccaridi fungini, per la loro complessità strutturale, sono difficilmente sintetizzabili in laboratorio. I beta-glucani sono delle molecole a lunga catena o macromolecole, hanno forma spiraliforme e ripetono una sequenza fissa di zuccheri. La struttura a spirale e i legami tra le varie catene realizzano un complesso tridimensionale del tutto caratteristico. Il termine beta-glucano caratterizza il tipo di struttura molecolare che viene poi ulteriormente definito come beta,1-4 o beta,1-3 per descrivere le caratteristiche di legame della catena polisaccaridica. La struttura di glucosio chiave del beta-glucano è formata da sei atomi di carbonio, ognuno di questi può essere il termine della catena o l’inizio di una diramazione. I beta,1-3 glucani hanno legami che vanno dal primo al terzo atomo di carbonio, i beta,1-4, dal primo al quarto. Solo negli anni ’80, ricercatori dell’Università di Harvard hanno cominciato a capire l’importanza critica della dimensione e della struttura dei beta-glucani per la loro capacità di stimolo dell’apparato immunitario I ricercatori hanno osservato che le molecole polisaccaridiche dei funghi medicinali si legano con un classico meccanismo "lock and key" a recettori specifici situati sulla membrana dei macrofagi.
Il legame del beta Glucano con il recettore stimola la cellula macrofagica ma è fondamentale la specificità strutturale del ligando.
Questo è tuttavia contraddetto dai lusinghieri risultati ottenuti nei pazienti dai terapeuti tedeschi, inglesi e statunitensi che usano correntemente funghi in toto o miceli dei funghi polverizzati. Analoghi siti recettoriali sono stati individuati su altre cellule del sistema immunitario, quali i linfociti natural killer (NK) e i granulociti neutrofili. Successive ricerche hanno dimostrato che beta-glucani con diversa struttura molecolare evocavano diverse risposte immunitarie.

Questi risultati della ricerca di base aprono la strada ad un gran numero di applicazioni terapeutiche e rappresentano la spiegazione scientifica di quanto già osservato nella clinica con l’applicazione dei diversi funghi medicinali

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