martedì 25 marzo 2014

QUANDO CURATE LA CANDIDA...

Una sovracrescita  di funghi o lieviti può essere la risposta dell’organismo a una alimentazione sbagliata, o un sistema immunitario carente,  a difficoltà di digestione e uso di antibiotici. Il cibo poco digerito porta a putrefazione, riduzione di ossigeno e incoraggia la crescita di organismi patogeni. L’utilizzo di antibiotici distrugge il normale equilibrio della flora batterica intestinale e lascia campo aperto ai batteri “cattivi” e ai funghi. Ormoni e steroidi possono rendere questa condizione ancora peggiorativa. Un altro fenomeno importante è dato dal fatto che l’uso eccessivo di zuccheri semplici e di carboidrati raffinati (farine non integrali) costituisce la base di nutrimento per questi microorganismi, e in particolare per i funghi. Se il sistema immunitario è indebolito e non ci sono probiotici a sufficienza (i batteri “buoni”) per combattere i funghi, può cominciare una crescita non controllata che può provocare sintomi come il “leaky gut”.

In questo blog, mi rivolgo a specifici pazienti che sono o sono stati in trattamento per disbiosi fungine (una sovracrescita di funghi e/o lieviti), anche non gravi come la candidosi vaginale, che potrebbero osservare o avere osservato un peggioramento delle loro condizioni generali, dopo l'avvio di un programma per il controllo del microrganismo  Questo evento può risultare molto inquietante e scoraggiante, se non è conosciuto e compreso. Deve essere affrontato in modo efficace al fine di evitare il peggioramento dei sintomi. Descriverò alcune strategie per ridurre al minimo le probabilità di soffrire inutilmente da una reazione di Herxheimer (Moria).

La reazione di Jarish-Herxheimer si verifica quando grandi quantità di tossine vengono rilasciate nel corpo man mano che i batteri (normalmente del genere Spirochete, come Treponema pallidum, agente patologico della sifilide) muoiono durante una terapia antibiotica. Lo stesso può verificarsi in caso di presenza di lieviti del genere Candida quando vengono rilasciate le tossine dei lieviti che stanno morendo.
Normalmente la morte di questi batteri e l'associato rilascio di endotossine si verifica più velocemente di quanto il corpo riesca ad eliminare i rifiuti tossici. Si manifesta con febbre, brividi, cefalea, mialgia (dolori muscolari) ed esacerbazione di lesioni cutanee. L'intensità della reazione riflette, in genere, l'intensità dell'infiammazione presente.
Sintomi comuni di una moria di lieviti includono:
Senso di affaticamento, confusione cerebrale, disturbi gastrointestinali come nausea, eccesso di gas, gonfiore, diarrea o stipsi, febbricola, cefalea, mal di gola, prurito generalizzato, dolorabilità o dolore muscolare e articolare, sintomi simil-influenzali. Altri sintomi comprendono: sonnolenza continua, sudorazioni profuse, eritemi, irritabilità, rigidità articolare, o dolore muscolare. In soggetti predisposti con sintomi neurologici preesistenti quali iperattività, irritabilità, sbalzi di umore e difficoltà di concentrazione, tali sintomi possono temporaneamente intensificarsi.
I sintomi da moria di lieviti non rappresentano necessariamente segni di successo delle terapie. Possono invece dare indicazione che le cellule dei lieviti stanno morendo in grande quantità, e essere un indicatore del sovraccarico corporeo di tossine. A questo punto, infatti, vengono liberati più “veleni” di quanti il corpo sia in grado di gestire con i propri sistemi di disintossicazione, e i sintomi rappresentano un segno che le vie di eliminazione del sistema (fegato, reni e intestino) sono sovraccariche o bloccate (come nella stipsi  o nella congestione epatica).  
Se iniziate e condotte correttamente, le terapie per i problemi di salute correlati ai lieviti non comportano gravi reazioni da sovraccarico di tossine. Ricordate che pazienti con elevati livelli d’intossicazione da metalli pesanti possono presentare problemi più gravi in caso di sintomi da “moria”.

STRATEGIE PER MINIMIZZARE I DISTURBI E ABBREVIARE LA DURATA DELLE REAZIONI DA “MORIA”
  • Ridurre la dose di anti-fungini:  Alcuni pazienti devono sospenderli per alcuni giorni. In genere, sarebbe bene iniziare con le dosi di questi farmaci progressivamente, aumentandole gradualmente, per aiutare il paziente a non incorrere in sintomi da die-off (moria).
  • Enzimi: Aggiungere enzimi digestivi ai pasti può migliorare molto la digestione degli alimenti e limitare gli acidi grassi a catena corta putrefattivi. In questo caso vanno usati enzimi pancreatici e non enzimi di origine vegetale o fungina.
  • Idratatevi bene: Io raccomando 100-150 ml di acqua a temperatura ambiente (meglio riscaldata a temperatura corporea) ogni quarantacinque minuti, durante tutto il giorno. Anche acqua minerale può essere di aiuto!
  • Dormite quanto il corpo richiede: È assolutamente importante il sonno. In caso di reazioni tossiche, anche 8-10 ore di sonno per notte sono indispensabili.
  • Neutralizzare le tossine: Ci sono vari modi di neutralizzare le tossine fungine. Posso raccomandare molibdeno, biotina, pantetina, o prodotti di nutraceutica disintossicanti il fegato, che sono in grado di sostenere le funzioni dell'organismo deputate a questo scopo. Anche il carbone attivato può essere di aiuto.
  • Alcalinizzare: Si possono tamponare le tossine assumendo agenti alcalinizzanti non appena compaiono i sintomi. Anche i comuni antiacidi possono essere di aiuto, ma anche semplicemente del bicarbonato; e bere acqua minerale può incrementare l’effetto.
  • Antiossidanti: Supplementare con un quantitativo extra di antiossidanti per contrastare le reazioni ossidative create dalle tossine. È consigliabile utilizzare vitamina C, vitamina E e/o A, acido alfa-lipoico o N-acetilcisteina.
  • Sauna & bagni: Se avete possibilità di utilizzare una sauna, cominciate lentamente (15 minuti per ogni seduta) sfregando tutte le superfici cutanee con una spazzola rigida e facendo una doccia immediatamente dopo. Un altro regime detossificante molto utile sono i sali di Epsom - utilizzarne 3-4 tazze dentro un bagno caldo e immergersi per 20 minuti ogni sera prima di coricarsi. 
  • Mantenete l’intestino in movimento :  Se non le eliminate, le tossine della moria verranno riassorbite, per cui dovete tenere regolare il vostro intestino a ogni costo, soprattutto se soffrite di stipsi.

Alcuni rimedi per la stipsi (da utilizzare solo in situazioni come questa):
  • Usate magnesio citrato  500-1000 mg al giorno, regolando la dose finché non otterrete evacuazioni normali, una o più volte al giorno. Potete pure aggiungere acido l-ascorbico (vitamina C) 5-10 grammi al giorno (il dosaggio massimo che riuscite a tollerare (dà diarrea se in eccesso).
  • Iniziate la vostra giornata con un bel bicchiere di acqua calda (250 ml).
  • Provate anche a assumere 3-4 cucchiai da tavola di olio di oliva extravergine a stomaco vuoto e lontano dai pasti.
  • Un altro accorgimento è quello di mettere 2 cucchiai da tavola colmi di semi di lino o di chia biologici in un bel bicchier di acqua, mescolare e lasciar riposare per 10 minuti. Poi bere a stomaco vuoto.



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