La barriera mucosa è costituita da un sistema
funzionale nel quale coesistono un singolo strato di cellule epiteliali, fra
loro congiunte dai desmosomi, o meglio dalle “giunzioni strette” (tight
junctions) costituite da proteine che serrano le giunzioni stesse e da proteine,
delle quali la zonulina è la più
importante regolate da un gene (ZO-1),
che tendono invece a allargare le giunzioni strette in caso, ad esempio, di
iperespressione del gene. A questa struttura epiteliale va associato il muco
che la sovrasta, la cui produzione è legata alla presenza di una citochina, la prostaglandina E2 e che ha la funzione
di vera e propria prima barriera, soprattutto per il passaggio di batteri,
funghi, virus e macromolecole.
In conclusione, per una barriera mucosa
efficiente sono indispensabili, strato di muco, integrità epiteliale e delle
giunzioni strette e una buona sottomucosa con vascolarizzazione adeguata, il
cui buon funzionamento determina impermeabilità della mucosa a sostanze o
microrganismi estranei al nostro corpo.
Ma cosa può avvenire?
La definizione ufficiale di Leaky Gut Syndrome (Sindrome
dell’Intestino Permeabile, LGS=SIP) è un aumento della permeabilità della
mucosa intestinale alle macromolecole contenute nel lume, ad antigeni e tossine,
associata con alterazioni infiammatorie-degenerative e/o atrofiche della mucosa
o della sottomucosa.
Detto più semplicemente, fra le cellule della parete
intestinale si sviluppano larghi spazi che consentono a batteri, tossine e
frammenti di cibo non ancora perfettamente digerito di venire a contatto
direttamente con il sangue.
Nel tratto gastrointestinale, i villi (proiezioni della
superficie del tratto intestinale a forma di dita con estensioni delle membrane
cellulari come tanti capelli, chiamate microvilli), servono come punto di
assorbimento dei nutrienti. Nutrienti come glucosio, aminoacidi o elettroliti
sono trasportati attraverso i microvilli nelle cellule del villo, con
meccanismi di trasporto attivo (questo significa che ci sono molecole
trasportatrici che si prendono cura di far attraversare ai nutrienti la
membrana cellulare).
Nella Leaky Gut Syndrome la superficie intestinale si infiamma
e i microvilli si alterano o sono danneggiati. I microvilli danneggiati non
sono in grado di produrre gli enzimi necessari e le secrezioni essenziali per
una digestione fisiologica e salutare e l’assorbimento dei nutrienti4.
Fra le cellule risiedono i desmosomi (tight junctions).
Questi contribuiscono a tenere coese le cellule a formare una struttura
continua e solida che ha lo scopo di prevenire il passaggio di larghe molecole
fra cellula e cellula. Quando un’area diventa infiammata questo indebolisce la struttura
dei desmosomi e molecole più grosse possono attraversare gli spazi
intercellulari. Questo determina la produzione di anticorpi (proteine
utilizzate da sistema immunitario per localizzare e attaccare corpi estranei) da
parte del sistema immunitario con lo scopo di cacciare via le molecole
riconosciute come estranee e quindi come antigeni (sostanze capaci di scatenare
la produzione di anticorpi).
Un soggetto in piena salute avrà un sistema immunitario
forte a sufficienza per controllare questo passaggio di sostanze tossiche , ma,
non appena diventa affetto da superlavoro, le tossine riescono ad arrivare al
fegato che a sua volta diventa “sovraffollato” da troppo lavoro5.
Il fegato
rappresenta la ghiandola più grande dell’organismo umano e gioca un ruolo
veramente importante nella disintossicazione, come pure presenta molte altre
funzioni attive quali:
- Produzione di bile, che contiene gli acidi biliari indispensabili alla digestione dei grassi.
- Filtrazione di tossine, come farmaci, alcol e tossine ambientali.
- Deposito di glucosio, sotto forma di glicogeno che a sua volta è degradato circa quattro ore dopo un pasto per essere riconvertito a glucosio e regolare i livelli di zucchero nel sangue.
- Conversione dell’ammonio in urea.
- Rimozione dei globuli rossi danneggiati.
Un intestino permeabile (LG) è in grado di sopraffare
completamente l’attività del fegato perché lo riempie di tossine addizionali,
diminuendo, in questo modo, la capacità del fegato di neutralizzare le sostanze
chimiche. Quando il fegato non ce la fa con i livelli di tossine, le espelle
nella circolazione sanguigna, dove finiscono nel tessuto connettivo e nel
muscolo, dove l’organismo le tiene in deposito per prevenire danni maggiori
all’organismo. Il fegato non ha il tempo necessario per rientrarle ed
eliminarle dal corpo.
Man mano che la superficie dell’intestino diventa sempre più
danneggiata, sostanze delle dimensioni maggiori di particelle, come batteri
patogeni e funghi, molecole potenzialmente tossiche e particelle di cibo non
digerito (e qui entra anche il glutine) passano attraverso la membrana
cellulare indebolita. Una volta nel torrente circolatorio scatenano la
produzione di anticorpi e citochine (molecole proteiche liberate dal sistema
immunitario per provocare una reazione in altre cellule) per combattere gli
antigeni. Le citochine mettono in guardia i linfociti (globuli bianchi)
affinché combattano le particelle sfuggite a una barriera mucosa non più
funzionante. Sostanze ossidanti tossiche vengono a questo punto prodotte con il
risultato di provocare reazioni allergiche e un incremento di infiammazione
ovunque nell’organismo.
Il tratto digestivo è normalmente rivestito da un strato di
muco che mantiene lontane eventuali sostanze tossiche. LGS si sviluppa quando
questa barriera è indebolita e i batteri, che normalmente si trovano nel lume,
iniziano a traslocare in altre parti del corpo (traslocazione batterica) per
l’alterazione della permeabilità intestinale.
Detto semplicemente, l’intestino sviluppa “perdite
(leakages)” che consentono a sostanze che normalmente sarebbero digerite di
entrare nel torrente ematico. Queste tossine sono trasferite al fegato via la
vena mesenterica superiore e la vena porta per essere trasformate in sostanze
di rifiuto, ma il fegato non sempre è in grado di sopportare la quantità sempre
crescente di tossine e le immagazzina in altri tessuti dell’organismo
(connettivo e muscoli), per intervenire in seguito. Ma il fegato, a un certo
punto, va in superlavoro e non ce la fa a recuperare le tossine e, a mano a
mano che la superficie mucosa diventa sempre più debole e permeabile, sempre
più tossine e cibo non digerito entrano nel torrente circolatorio. Il sistema
immunitario scatena allora anticorpi per combattere queste sostanze estranee e,
nel far questo, genera a sua volta, sostanze ossidanti tossiche che attaccano i
tessuti dell’organismo provocando reazioni allergiche e dolore e infiammazione
in altre aree del corpo.
Ci sono molti fattori che contribuiscono
allo sviluppo di un intestino permeabile o che sembrano andare di pari passo
con questa condizione. Alcune delle cause principali sono espresse
nell’immagine che precede, ma ci sono sempre altri fattori da considerare.
Ora prendiamo
in considerazione i sintomi:
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SINTOMI ASSOCIATI CON LA LEAKY GUT
SYNDROME
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Affaticamento cerebrale
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Affaticamento cronico
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Allergie alimentari
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Ansia
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Cambiamenti di umore
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Continui crampi da fame
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Crampi muscolari
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Depressione
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Diarrea
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Disturbi correlati al glutine (Ipersensibilità al glutine
e Malattia Celiaca)
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Dolore addominale cronico
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Dolore miofasciale
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Dolore muscolare
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Emicrania
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Emorroidi
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Eritemi cutanei ricorrenti
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Febbre di origine sconosciuta
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Fiacchezza
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Flatulenza eccessiva
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Fragilità ungueale
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Gonfiore addominale
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Insufficienza epatica
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Irritazione anale
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Infezioni urinarie ricorrenti
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Infezioni vaginali ricorrenti
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Insonnia
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Linfonodi gonfi
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Malnutrizione
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Mancanza di respiro
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Perdita di appetito
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Perdita di capelli
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Reazioni anafilattoidi
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Reflusso
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Scarsa memoria
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Scarsa resistenza all’esercizio fisico
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Scarsa risposta immunitaria
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Sensibilità multiple ad agenti chimici (farmaci inclusi)
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Spasmi addominali
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Stipsi
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E quelle che sono le condizioni patologiche che possono
trovare la loro causa in una ridotta permeabilità intestinale.
CONDIZIONI
ASSOCIATE ALLA LEAKY GUT SYNDROME
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Malattia celiaca
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Cancro del colon
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Sclerosi multipla
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Malattia di Crohn
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Autismo
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Allergie alimentari
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Fibromialgia
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Giardiasi
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Sindrome da affaticamento cronico
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Artrite
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Sindrome dell’intestino irritabile
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Insufficienza pancreatica
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Eczema
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Orticaria
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Dermatiti
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Acne
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Colite ulcerosa
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AIDS
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Candidiasi
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Alcolismo
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Epatite cronica
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Spondilite anchilosante
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Asma
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Malattie infiammatorie intestinali
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Chemioterapia
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Insufficienza epatica
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Fibrosi cistica
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Malnutrizione
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Sensibilità multiple a prodotti chimici
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Psoriasi
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Invecchiamento precoce
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Schizofrenia
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Endotossemia
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Tutte le malattie autoimmuni
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Ma come si può conoscere se vi sono alterazioni
della permeabilità intestinale?
Test di permeabilità intestinale
E’ il test più
utilizzato per la diagnosi di LGS. Si somministra una soluzione contenente
mannitolo e lattulosio e si raccolgono le urine per sei ore per eseguire il
test. Il lattulosio (un disaccaride) e il mannitolo (un monosaccaride) sono due
molecole di zuccheri solubili in acqua, che non sono metabolizzati. Il
mannitolo è assorbito facilmente penetrando nelle cellule, mentre il lattulosio
è una molecola più grande che viene solo parzialmente assorbita. Se i livelli
di mannitolo e di lattulosio nel campione di urine raccolto saranno elevati,
questo dato è indicativo di LGS. Bassi livelli di entrambe le molecole
indicano, invece, malassorbimento dei nutrienti. Livelli elevati di lattulosio
e bassi livelli di mannitolo sono indici di buona digestione. Si possono eseguire anche test con tre zuccheri, con zuccheri marcati con C13 o con glicole polietilenico marcato (PEG)
Digestive Stool
Analysis (analisi delle feci per le funzioni digestive)
Questo test, eseguito
su un campione di feci, comprende la possibilità di analizzare la funzione
digestiva, quanto grassi, proteine, carboidrati e altri nutrienti siano
assorbiti nell’intestino, presenza di candida o di altre infezioni batteriche,
disbiosi (disequilibrio fra le popolazioni di batteri intestinali), infezioni
parassitarie e altri indicatori di disfunzione digestiva.
Test per la Candida
I test più comunemente
utilizzati comprendono lo studio, nel sangue, degli anticorpi IgG, IgA e IgM
che possono indicare una candidiasi.
Test di Allergia,
Intolleranza, Ipersensibilità
Le forme più comuni di
test disponibili sono:
I test cutenei
(prick o scratch test), nei quali una goccia di liquido, contenente
l’allergene, viene posta sulla superficie della pelle, in genere l’avambraccio,
e, successivamente fatta penetrare al di sotto della superficie. Se il soggetto
ha un’allergia la cute si solleverà, diventerà rossa e pruriginosa e si formerà
una papula WHEAL (rigonfiamento bianco, cosiddetto), che scomparirà entro
qualche ora. L’allergene può anche essere iniettato direttamente nel
sottocutaneo e tenuto sotto controllo per eventuali reazioni.
Il RAST
(RadioAllergoSorbent Test) è un test che misura, nel sangue, la quantità
presente di IgE specifiche verso un determinato allergene e si utilizza nel
sospetto di vere allergie.
I patch test
(test del cerotto) si utilizzano per diagnosticare reazioni allergiche
ritardate che provocano eritemi cutanei, come la dermatite. Tracce di allergene
sono applicate sulla pelle e coperte da un cerotto per 48 ore e,
successivamente si misura il diametro di una eventuale reazione. Questi test si
possono utilizzare anche in caso di allergie respiratorie o ad alimenti.
Test per le
intolleranze alimentari o per ipersensibilità ad alimenti
Le allergie alimentari
possono essere identificate mediante diete di eliminazione, nella quali
gli alimenti sospetti di provocare una reazione allergica, e quelli
appartenenti a famiglie allergenicamente similari, vengono eliminati dalla
dieta per parecchi mesi. Possono essere effettuate solo sotto controllo medico.
Ci sono anche esami del
sangue disponibili per le intolleranze alimentari, dei quali l’unico, con un
certo grado di attendibilità, è quello per le IgG4 specifiche.
Sono disponibili
dosaggi singoli, nel caso di “sospetti” fondati, e pannelli che scannerizzano
più alimenti: per esempio, in caso di dieta vegetariana l’indagine rivolta a
cereali, verdura, latticini, ortaggi, frutta etc. fornisce un quadro chiaro e
dettagliato dei cibi verso i quali si potrebbe aver sviluppato una intolleranza
alimentare IgG mediata. Ugualmente importante
è scoprire quali cibi si può continuare a mangiare senza avere grossi problemi.
Testare
questi alimenti aiuterà a mantenere una dieta varia e bilanciata.
ESEMPIO
DI ALIMENTI TESTATI IN CASO DI DIETA VEGETARIANA
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Latte
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Uova
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Albume, Tuorlo.
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Cereali
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Orzo, Mais, Glutine, Avena,
Riso, Segale, Frumento, Grano saraceno, Miglio.
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Verdura
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Asparago, Avocado, Borlotto,
Carota, Cetriolo, Cipolla, Fagiolo bianco, Fagiolino, Funghi, Lattuga,
Lenticchia, Melanzana, Mix di Cavoli/Broccoli, Cavolini di Bruxelles,
Cavolfiore, Verza, Patata, Peperone/Paprika, Piselli, Sedano, Soia, Spinaci.
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Frutta
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Albicocca, Ananas, Mela/Pera, Banana, Arancia,
Lime, Limone, Ciliegia, Fragola, Kiwi, Lampone, Mirtillo.
Mix di cucurbitacee (Anguria, Melone, Melone
bianco).
Mora, Olive, Pesca,
Pompelmo, Pomodoro, Prugna, Ribes nero, Uva.
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Noci
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Anacardo, Arachide, Noce di
cocco, Mandorla, Noce, Noce brasiliana, Nocciola.
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Erbe/Spezie
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Aglio, Cannella/Chiodo di garofano, Coriandolo /
Cumino / Aneto.
Mix di erbe (Basilico,
Menta, Salvia, Timo, Noce moscata, Pepe). Prezzemolo, Peperoncino, Semi di
sesamo, Senape, Vaniglia, Zenzero.
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Altri
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Carruba, Cacao, Caffè, Cola, Lievito, Luppolo,
Semi di girasole, Tè.
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Più estesi e complessi, ovviamente, i test in caso di dieta libera o di ricerca anche nelle bevande.
Analisi del sangue in campo oscuro (Live
Blood Cell Analysis)
Su una goccia di sangue posta su un vetrino da
microscopio e ricoperta da un secondo vetrino per evitare che si asciughi,
attraverso un microscopio a campo oscuro e a elevato ingrandimento, con
l’immagine visualizzata su un monitor, si valuta l’apparenza del sangue, come
si muovono i globuli rossi e bianchi, la presenza di batteri o di radicali
liberi, la funzione del sistema immunitario, la funzione digestiva, la presenza
di problemi epatici o pancreatici, stress ossidativo, presenza di batteri,
parassiti o funghi, malnutrizione, stress al sistema, deficienze vitaminiche o
minerali, assieme ad altri indicatori di scarsa salute o di malattia. Non è un
metodo di diagnosi ma un processo di screening che indica se e dove possano
essere presenti problemi di salute e richiede una particolare abilità e
competenza nell’osservatore.
Per un esempio http://youtu.be/1hwTLdsucoc
Analisi degli Aminoacidi
Gli aminoacidi si combinano per formare le
proteine richieste dall’organismo. Queste riparano i tessuti, costituiscono gli
anticorpi per prevenire le infezioni, trasportano ossigeno attraverso tutto il
corpo, aiutano la produzione di ormoni come l’insulina e hanno molte altre
importanti funzioni. Ci sono otto aminoacidi essenziali che il nostro organismo
non è in grado di sintetizzare e devono quindi provenire da fonti alimentari e
gli altri, gli aminoacidi non-essenziali, che possono invece essere prodotti
nell’organismo. Una dieta povera di proteine, ma anche uno stato di salute
scadente possono provocare una deficienza di aminoacidi. Il test degli aminoacidi calcola i livelli
di aminoacidi in un campione di urine delle 24 ore. Viene utilizzato per:
calcolare il rischio di cardiopatie e per l’ansia, l’autismo, i disturbi del
comportamento, la sindrome da affaticamento cronico, la fibromialgia, per
disturbi digestivi come pure per altre condizioni.
Una volta fatta la diagnosi, che inizia sempre da
un’anamnesi accurata, si potranno individuare una o più cause che verranno
trattate fino ad arrivare alla “guarigione” della LGS, con ripristino della
permeabilità intestinale corretta, digestione e assorbimento ottimali e, non
ultimo, graduale scomparsa dei segni infiammatori con ripristino dell’integrità
(sana) dell’organismo. Di questo parleremo in un prossimo Post.
1. Spaeth G, Berg RD, Specian RD,
Deitch EA, August 1990, "Food Without Fiber promotes bacterial
translocation from the gut" Surgery 108 (2) pp 204-47
2. Sharma R, 2005, Leaky Gut
Syndrome, article.
3. Lipski E Leaky Gut Syndrome,
1998, "What to do about a health threat that can cause arthritis,
allergies and a host of other illnesses" p10 Keats
4. Gilbere G, 2001, I Was Poisoned
By My Body...I Have A Gut Feeling You Could Be, Too, p10, Lucky Press.
5. Gilbere G, 2001, I Was Poisoned
By My Body...I Have A Gut Feeling You Could Be, Too, p11, Lucky Press.
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