giovedì 28 novembre 2013

UNA DIETA RICCA DI GRASSI NON TI RENDE PIU’ GRASSO, ANZI!

Se state meditando cosa tagliare dalla vostra alimentazione perché la ritenete squilibrata o perché pensate di avere qualche chilo in più e volete eliminarlo, non siete i soli. Ma qui vorrei porre l’accento su un aspetto fondamentale: non sono i grassi che vi rendono grasso o malato.
La credenza che i grassi alimentari facciano male e provocano attacchi cardiaci iniziò qualche decina di anni fa con lo studio chiamato “delle sette nazioni” condotto dal Dr. Key che esaminò il rischio di malattie cardiache su due parametri: stile di vita e abitudini alimentari.
Riscontrò che in quei paesi nei quali la gente mangia più grassi, specialmente grassi saturi, si verificavano più episodi di attacchi cardiaci, per cui concluse che i grassi provocano la malattia.
Ma il problema di questo, come di tanti studi è che trovare una correlazione non significa trovare la causa. Il fatto che in una popolazione sia una alimentazione ricca di grassi, sia le malattie cardiache si presentino con frequenza elevata non significa che le cardiopatie sono causate dal consumo di grassi. Sarebbe come dire che poiché ogni giorno vi svegliate, e anche il sole sorge, è il vostro risveglio a provocare l’alba (anche se i due eventi avvengono contemporaneamente, è evidente che uno non è la causa dell’altro, anche se uno studio troverebbe una correlazione del 100%).
A causa di studi come quello del Dr. Key  noi abbiao cominciato a credere che i grassi saturi provocano le cardiopatie. Oggi cominciamo a conoscere che il vero elemento negativo è costituito dagli zuccheri e non dal grasso. Due articoli molto significativi sono comparsi di recente: una revisione della letteratura pubblicata su American Journal of Clinical Nutrition nel 2010 e un recente editoriale del British Journal of Medicine, che evidenziano, entrambi, come vada sfatato il mito che i grassi provochino obesità e cardiopatie.
In questi articoli viene sottolineato come sia vero che diminuendo i grassi saturi nella dieta si può abbassare il colesterolo totale, ma che questo avviene a spese del colesterolo LDL, il colesterolo buono, leggero e flottante che non è un problema. Quando si riducono troppo i grassi nella dieta, le persone tendono a mangiare più amidi e zuccheri e questo aumenta i livelli di colesterolo pericoloso, quello piccolo, HDL, più denso e aggressivo, come sembrerebbe anche evidenziato dagli studi EPIC e IDEAL che rovesciano le precedenti credenze, e che provoca gli attacchi cardiaci.
Infatti, gli studi evidenziano come il 75% delle persone che finisce in pronto soccorso, per un attacco cardiaco, presenta livelli normali di colesterolo.
Quello che invece hanno di certo è un diabete tipo II o un prediabete. Quale può essere la conclusione? Una alimentazione che contenga grassi e proteine di buona qualità può prevenire e anche riportare a normalità situazioni di diabete o prediabete (diabesity) e mangiare invece zuccheri o carboidrati causa diabesity (come sottolineato in un post precedente in questo blog).
Proviamo allora a guardare ai grassi in modo diverso: mangiatene pure purché siano “grassi buoni”.
Quali sono i grassi buoni?
  •      Avocado
  •       Noci, quasi tutte ma non le arachidi, come rilevato dal recente articolo del New England Journal of Medicine ove si evidenzia che mangiare una manciata di noci al giorno riduce la mortalità, per tutte le cause, cancro del pancreas incluso, del 20%.
  •       Semi di girasole, lino, chia, sesamo, canapa, zucca
  •       Pesci grassi come il salmone selvaggio, sardine, aringhe, alici tutti ricchi in omega3
  •       Olio di oliva extravergine (ci sono studi che evidenziano una riduzione delle cardiopatie nei consumatori di un litro a settimana)
  •       Potete anche mangiare, limitatamente, prodotti animali allevati in modo sostenibile, come indicato nella guida dell’Environmental Working Group’s Meat Eater’s Guide
  •      Potete anche mangiare grassi saturi come il burro extravergine di cocco, che è un grasso vegetale pieno di benefici. Nutre i mitocondri dando energie, ha proprietà antinfiammatorie e non altera il colesterolo. 
Infatti può pure aiutare a risolvere questi problemi e ci sono pazienti diabetici che mostrano notevoli miglioramenti con una dieta ricca in grassi. Questo è stato riconosciuto anche dai ricercatori del Joslin Diabetes Center che sostengono che i suggerimenti dell’American Diabetic Association di ridurre i grassi alimentari si sono tradotti, di fatto, in un peggioramento del diabete. Gli ultimi dati in tal senso, suggerirebbero, per i diabetici una dieta contenente il 30% di grassi, 30% di proteine e il 40%  di vegetali a basso contenuto di amidi e frutta (come fonte di carboidrati). Esattamente il contrario di prima.

Per cui il messaggio da assimilare è: i grassi non vi rendono grassi (ovviamente le calorie totali e il poco esercizio fisico sì). Gli zuccheri vi rendono grassi. Mangiare grassi di buona qualità può aiutarvi a mantenere uno stato ottimale di salute, per cui non ne abbiate paura, sceglieteli bene, mangiate soprattutto, se non esclusivamente, alimenti freschi e non conservati e non preoccupatevi!

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