I PERICOLI DELLE STATINE
Ci sono due ragioni fondamentali per considerare questi farmaci inaccettabilmente pericolosi.
Il primo pericolo è il danno epatico.
Le statine agiscono bloccando l'enzima HMG CoA reduttasi, facendo così in modo che il fegato non
sia più in grado di sintetizzare il proprio colesterolo.
Questa affermazione suona abbastanza semplice e
perfettamente inoffensiva fino a quando ci si rende conto che il farmaco non
agisce localmente su un singolo enzima o su una via metabolica
particolare.
Piuttosto, questo farmaco, determina un
carico enorme sulla funzione epatica in generale.
Ecco perché, in genere, è consigliabile
che chi inizia ad assumere statine, controlli gli indici di funzione epatica (enzimi) almeno ogni sei mesi.
Questa idea del fegato che produce un
“demone mortale” come il colesterolo può essere percepita come uno shock
da tutti voi. La verità è che il vostro fegato produce da 1000 a 2000 milligrammi di
colesterolo ogni giorno.
Allora il vostro fegato sta tentando di
distruggervi con una malattia cardiovascolare?
No naturalmente, il colesterolo
(contrariamente alle false idee messe in giro contro di esso, prima di Archer
Daniels Midland, poi dall'industria farmaceutica) è una sostanza assolutamente
indispensabile, che contribuisce a molte funzioni critiche del nostro organismo.
Così: le statine interferiscono con il
normale metabolismo del fegato, inibiscono la produzione da parte del fegato di
molte sostanze essenziali per la salute e danneggiano direttamente il fegato stesso.
I danni al fegato sono un alto prezzo
da pagare per l'illusione di esorcizzare un demone mitologico.
Ma anche se la correlazione fra ipercolesterolemia
e malattie cardiovascolari è un mito, un colesterolo sierico elevato indica comunque un
problema metabolico: ma la causa di tale problema non è mai affrontata con un
farmaco come le statine.
Il secondo pericolo che deriva
dall’assumere statine è il dolore muscolo-scheletrico che può essere grave e molto
spesso è mal diagnosticato.
Poiché la maggior parte dei medici non
sono consapevoli che la mialgia è un comune effetto collaterale delle statine, alle
persone che soffrono di questo effetto collaterale vengono spesso diagnosticate tendiniti, tendinosi, tenosinovite, tendinopatia, borsite, sindrome della
cuffia dei rotatori e così via.
Ci sono molti casi riportati in
letteratura di pazienti sottoposti a chirurgia per patologie muscolo-scheletriche
che non esistevano davvero.
La miopatia causata dalle statine
comporta elevati valori nel siero di creatinin-fosfochinasi (CPK), un enzima
indicativo di danno muscolare (ad esempio aumenta nell’infarto).
Nei casi più gravi, si verifica necrosi
delle cellule muscolari, che può sovraccaricare il rene con CPK e mioglobina
(con relativo ferro tossico associato) e altri prodotti di necrosi, portando ad
insufficienza renale e persino a morte.
Un gran numero di pazienti
si sono dovuti confortare con queste due gravissime complicazioni (insufficienza renale e anche la morte); altri possono
presentare un dolore muscolare talmente grave, associato a debolezza che alla
fine non riescono a stare in piedi o respirare autonomamente (posso, oltre alla letteratura, presentarvi anche casi di colleghi medici finiti in rianimazione).
Nella mia pratica clinica ho visto
molti pazienti il cui dolore osteo-muscolare era completamente insensibile ai
farmaci antinfiammatori, antidolorifici o a interventi fisioterapici, eppure è
completamente scomparso quando al paziente sono state tolte le statine.
Purtroppo per coloro che hanno assunto
questi farmaci per lungo tempo, la mialgia può persistere anche per mesi
dopo la sospensione del farmaco.
Aggiungo un terzo pericolo, sul quale non c'è letteratura, ma che a me, abituato a pormi domande, dà da pensare. Quando ero giovane medico, la cardiomiopatia dilatativa (malattia nella quale il muscolo cardiaco si atrofizza, diventa più sottile, per cui il cuore si dilata) era una malattia rara e, in genere, attribuita esclusivamente all'uso cronico di alcol (nell'alcolismo). Oggi sta diventando molto ma molto più frequente, anche se l'alcolismo è nettamente diminuito. Le statine distruggono anche le cellule muscolari del cuore. Potrebbe esserci una correlazione?
Aggiungo un terzo pericolo, sul quale non c'è letteratura, ma che a me, abituato a pormi domande, dà da pensare. Quando ero giovane medico, la cardiomiopatia dilatativa (malattia nella quale il muscolo cardiaco si atrofizza, diventa più sottile, per cui il cuore si dilata) era una malattia rara e, in genere, attribuita esclusivamente all'uso cronico di alcol (nell'alcolismo). Oggi sta diventando molto ma molto più frequente, anche se l'alcolismo è nettamente diminuito. Le statine distruggono anche le cellule muscolari del cuore. Potrebbe esserci una correlazione?
Siete ancora convinti che il
colesterolo sia cattivo?
Se siete convinti che il colesterolo
sierico elevato sia negativo e invece un colesterolo basso nel siero sia in
qualche modo sano, voglio illuminarvi con il fatto che...
LE PERSONE CON VALORI DI COLESTEROLO SIERICI
BASSI (MENO DI 180) PRESENTANO UN'INCIDENZA DI ICTUS TRIPLA RISPETTO ALLA
POPOLAZIONE GENERALE.
Anche
William Castelli, M.D., un ex direttore dello studio Framingham Heart Study (colui
che originariamente aveva supposto che il colesterolo fosse implicato come un
problema nelle malattie cardiovascolari (CVD)) osserva che...
LE PERSONE
CON COLESTEROLO BASSO (INFERIORE A 200) RAPPRESENTANO QUASI IL 40% DI TUTTi I
CASI CHE SI PRESENTANO AL PRONTO SOCCORSO CON UN ATTACCO DI CUORE.
Ripensate
a questi due fatti: colesterolo sierico basso significa che avete tre volte in
più la possibilità di avere un ictus; mentre avere un colesterolo alto non è significativamente correlato con gli attacchi di cuore, poiché il
40% delle persone che hanno attacchi di cuore hanno colesterolo inferiore
rispetto alla media.
Le prove contro un eventuale rapporto fra colesterolo e CVD sono state pubblicate ovunque negli ultimi anni. Uno studio fatto da Gilman, et al. e pubblicato nel numero del 24
dicembre 1997 del Journal of the American Medical Association ha rilevato
che...
PIU’
GRASSI SATURI MANGIATE, MENO PROBABILE E’ CHE VI VENGA UN ICTUS.
(Gillman MW, Cupples LA, Mille BE, et al. Inverse Association of Dietary Fat With Development of Ischemic Stroke in
Men. JAMA. 1997;278(24):2145-2150.)
Questo studio ha evidenziato che i
grassi polinsaturi (quelli che i propagandisti cercheranno di farci credere siano
buoni per noi) non hanno alcun effetto protettivo.
Meglio di tutti, questo studio era
effettivamente in grado di quantificare l'effetto protettivo dei grassi
saturi:
IL VOSTRO
RISCHIO DI ICTUS DIMINUISCE DEL 15% PER OGNI 3% DI INCREMENTO DI ASSUNZIONE DI
GRASSI SATURI.
Ecco un altro studio molto interessante pubblicato da Leddy J, Horvath P, Rowland J, et al. Effect of a high or a low fat diet on cardiovascular risck factors in male and female runners. Medicine & Sciences in Sports and Exercise. 1997; 27(1):17-25.
I
soggetti di questo studio sono stati gli atleti di elite di sport di resistenza
maschile e femminile, che sono stati indirizzati, alternativamente, su una
dieta ad alto contenuto di grassi e poi su una dieta bassa di grassi. Mentre seguivano la dieta a elevato contenuto
di grassi saturi, questi atleti hanno mantenuto bassi livelli di grasso
corporeo, peso normale, pressione sanguigna normale, normale frequenza cardiaca
a riposo, trigliceridi normali e livelli di colesterolo nel siero normali.
Contemporaneamente, tutta la loro capacità sportiva e i parametri di addestramento sono stati mantenuti a livello elitario. Quando sono poi stati messi a una dieta a basso contenuto di
grassi (alto contenuto di carboidrati complessi) è emerso che la
dieta a basso tenore di grassi non consentiva molti degli effetti benefici che
l'esercizio avrebbe dovuto produrre.
Gli
atleti hanno avvertito un declino misurabile in termini di prestazioni
atletiche. Più interessante da considerare il fatto che i soggetti a dieta a
basso tenore di grassi in realtà subirono un calo significativo del colesterolo
HDL (il colesterolo "buono"), insieme a un aumento dei trigliceridi (entrambi
questi parametri sono significativi fattori di rischio cardiovascolare (CVD): infatti,
il rapporto fra trigliceridi e colesterolo HDL è probabilmente il fattore di
rischio numero uno per CVD (vedi mio blog precedente).
In altre
parole, voi dovreste desiderare di avere il colesterolo alto del tipo HDL e i
trigliceridi bassi. Mi rendo conto che questa informazione può essere difficile
da accettare.
Ricordate:
voi siete stati esposti a milioni e milioni di dollari di propaganda
anti-grasso, anti-colesterolo nell'arco di decenni. Così potete capire quanto
sia difficile condividere la verità.
Ecco allora un altro studio:
Hu FB, Stamfer MJ, Rimm EB, et al. A Prospective Study of Egg Consumption and
Risk of Cardiovascular Disease in Men and Women. JAMA. 1999;281(15):1387-1394.
Gli autori hanno concluso che non c’è assolutamente alcun rapporto fra mangiare
uova e rischio cardiovascolare o di ictus, sia negli uomini sia nelle donne.
LE
BUGIE DELL’INDUSTRIA DEGLI OLI DI SEMI
Margarina, maionese, oli da cottura,
condimenti per insalata e qualsiasi cosa fatta con olio di mais, di soia, di
arachidi, di girasole o qualsiasi altro olio di semi (ad eccezione di olio
extravergine di oliva, olio di cocco o olio di palma) possono accelerare il
processo di invecchiamento in generale, creare danni catabolici in tutto il
corpo e causare specificamente il danno ossidativo nelle pareti dei vasi
sanguigni e nel cuore che è l’elemento fondamentale che precipita una crisi
cardiovascolare.
Uno studio in The Journal of Lipid
Research, 2000;41(5):834-39, ha dimostrato che mangiare gli oli vegetali in
forma di olio di soia o margarina aumenta il colesterolo LDL (colesterolo
cattivo) e abbassa il colesterolo HDL (colesterolo buono).
Sempre lo stesso studio evidenziava
che, nel frattempo, mangiare burro (uno di quei "cibi proibiti"
saturi di colesterolo) effettivamente abbassava il colesterolo LDL e alzava il
colesterolo HDL.
Voi siete stati vittimizzati dalla
stessa campagna di propaganda che ha fatto fuorviare migliaia di altre
persone.
Siete stati convinti che il colesterolo
è un killer vizioso che deve essere conquistato a tutti i costi.
Può quindi sorprendervi apprendere che
il colesterolo non è affatto un demone terribile. Infatti, il colesterolo è una
sostanza assolutamente indispensabile; diventereste molto deboli, fino a morire
senza il colesterolo, perché è molto importante per il nostro organismo.
LO SAPEVATE CHE…
- Il cervello è fatto di colesterolo; il 5% del peso secco del cervello è costituito da colesterolo.
- I nervi sono costituiti da colesterolo.
- Il corpo utilizza il colesterolo per costruire tutti i vostri importanti ormoni sessuali e gli ormoni surrenalici.
- Senza il colesterolo a aiutare la digestione, non potete assorbire nessuna delle vitamine liposolubili come vitamina A e vitamina E?
- Ogni singola cellula nel nostro corpo è circondata da una membrana che contiene anche colesterolo, e che senza tale membrana di colesterolo nessuna cellula potrebbe funzionare?
- Il colesterolo è così importante che il fegato produce circa 2000 milligrammi di colesterolo ogni giorno.
- Quando si segue una dieta a basso contenuto di colesterolo, il fegato fa la differenza producendo una quantità maggiore di colesterolo per essere sicuro che ne abbiate abbastanza.
- Il colesterolo elevato nel sangue non viene dal mangiare cibi ad alto contenuto di colesterolo; si tratta di un metabolismo che non è efficiente nella gestione del colesterolo che, in effetti, vi serve.
Ovviamente
tutto quanto scritto sin qui va preso con le pinze per due motivi: un conto è
mangiare un uovo al giorno e un conto è mangiarne una dozzina. E, in secondo
luogo, dobbiamo tener conto della nostra unicità: qualsiasi studio fa
riferimento alla media e non al singolo individuo che, per genetica o per
processi epigenetici successivi potrebbe rispondere allo stesso stimolo in
maniera abnorme rispetto ad altre persone.
…Spero
che l’interesse continui…Buona salute e alla prossima puntata…
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