Così titolava un famoso
film di James Bond, e, invero, gli occhi dell’attrice protagonista erano
proprio belli.
Ma come facciamo a
mantenere belli i nostri occhi? Belli e capaci di darci quella qualità di
visione che sola può farci apprezzare le bellezze del mondo?
Le culture
antiche conoscevano il valore degli alimenti freschi che mangiavano come meglio
utilizzarli. Lo sapevano così bene che mangiavano pesce per migliorare la vista.
Purtroppo,
questo modo di guardare le cose con un occhio di riguardo verso la natura è
stato scartato e dimenticato.
Oggi abbiamo molti
campi di studio, spesso individualizzati, che sono condotti da persone molto
intelligenti. Ma spesso non siamo tanto intelligenti come pensiamo. Le persone
che interpretano le informazioni spesso non applicano la saggezza come prima
guida. E i loro tentativi di astuzia nei confronti della natura, spesso
precipitano in prevedibili problemi.
La vitamina A è stata la prima vitamina ad
essere isolata e studiata dalla scienza moderna. E, fino a pochi anni fa, il
consiglio cardine era di assumere solamente la vitamina A per la cura degli
occhi.
Poi è stato
scoperto un precursore della vitamina A naturale chiamato beta-carotene. Andate ad acquistare oggi una qualsiasi formula
multi-vitaminica e vedrete fra i costituenti il beta-carotene.
Il
beta-carotene si è rivelato non essere una soluzione completa. Il beta-carotene
è un carotenoide e può proteggere il tuo fotosistema – gli occhi, cioè – solo trasformandosi
in vitamina A. Un problema però può nascere se il vostro organismo già possiede
abbastanza vitamina A: non farà nulla per convertire il beta-carotene in
vitamina A, che quindi assumerete per nulla.
Oggi, stiamo
trovando altri carotenoidi che sono non solo meglio della vitamina A, ma meglio
di beta-carotene. In effetti, sono fino a 100 volte più potenti. Per cui è buona cosa, e noi siamo così
intelligenti che non solo non consigliamo più l’uso di vitamina A pura o di beta-carotene
come la soluzione migliore, questo perché quello di cui avete realmente bisogno
sono questi altri carotenoidi... giusto?
Non andate così
in fretta...
Il mio istinto
mi dice che noi stiamo ancora solo assaggiando una minima fetta di quella
torta. La verità è che negli anni a venire, ma di certo non molto lontani, si
scopriranno un sacco di cose.
Quello che
dovremmo imparare da tutto questo è che la prima cosa da fare è ottenere le
giuste sostanze nutritive nella loro forma nativa o quanto più possibile vicino
a questa, piuttosto che riceverle in forma raffinata o trasformata.
Sarà sempre
meglio mangiare cibi integrali come il pesce pescato per ottenere tutti i nutrienti
di base che servono per i vostri occhi. Perché gli occhi dipendono da una buona
ed equilibrata alimentazione, ricca di sostanze ad alto valore nutritivo, proprio
come il resto del corpo.
Quello che è
interessante è che, fornendo ai vostri occhi i blocchetti di costruzione e
materiali di manutenzione di cui più abbisognano, è possibile invertire molti
dei comuni sintomi di perdita di una visione normale.
E si possono
anche prevenire le principali cause di cecità – glaucoma, cataratta e
degenerazione maculare.
La degenerazione
maculare (AMD) è un comune problema dell’occhio associato al suo invecchiamento
e quindi all’età. È un danno progressivo dei nervi della retina. Questo danno
provoca perdita della vista. AMD è una principali cause di cecità nelle persone
anziane.
I ricercatori
del National
Eye Institute hanno
evidenziato che non sono solamente i carotenoidi o la vitamina A che aiutano il
mangiare il pesce a proteggere gli occhi. Il DHA, uno dei grassi omega-3
presenti nel pesce, supporta i nervi della retina. Il loro studio ha preso in
osservazione oltre 4.500 persone di età fra 60 e 80 anni e trovato che le
persone che avevano regolarmente mangiato 2 porzioni di pesce a settimana, ad
alto contenuto di DHA, presentavano il 50% in meno di probabilità di sviluppare
AMD rispetto a coloro che non mangiavano pesce.1
Un altro
studio eseguito dall’Harvard Schepens Eye Institute ha evidenziato come il DHA
presente nei pesci protegga dalla sindrome dell'occhio secco. Quando gli occhi
di una persona non fanno abbastanza umidità, la secchezza può danneggiare la
cornea.
Questo studio
ha seguito oltre 32.000 persone. Coloro che hanno mangiato più pesce aveva fino
al 66% di probabilità in meno di sviluppare la sindrome da occhio secco.
Pesci
selvatici d'acqua fredda come pollock, salmone, sardine, nonché calamari, possono
fornire la maggior parte di DHA. E se mangiate quelli, o un pesce di buona
qualità come il salmone selvaggio pescato, un paio di volte a settimana, questi
dovrebbero mantenere i vostri occhi al top della condizione.
I nostri
antenati avevano acquisito queste conoscenze attraverso migliaia di anni di
pratica. I nativi americani usavano mangiare gli occhi del pesce, dopo averli
enucleati, per garantirsi una vista migliore. Oggi sappiamo che non c’è solo la
vitamina A, ma che il DHA si concentra negli organi vitali del pesce.
Tuttavia, nel
mondo di oggi, abbiamo perso queste conoscenze e ci siamo allontanati di molto
dalla natura. Abbiamo iniziato a "allevare" pesci in stagni
artificiali, nutrirli con alimenti che non sono consueti alla loro dieta.
Ciò ha
prodotto del pesce a troppo alto contenuto di omega-6, con pochi omega-3 e
quasi nessun DHA.
Per questo
motivo, mentre di solito io raccomando il cibo come il modo più naturale per
ottenere le sostanze nutrienti, e affermo che un supplemento non dovrebbe mai
sostituire gli alimenti interi e freschi... è molto difficile ottenere
abbastanza DHA dal pesce fresco da solo.
Ho usato
raccomandare olio di fegato di merluzzo come fonte supplementare di DHA. Ma una
forma molto più biodisponibile e concentrata è l'olio di krill.
Il DHA di
krill è sotto forma di fosfolipidi invece che di trigliceridi come nel fegato
di merluzzo. Così il DHA può attraversare meglio le membrane cellulari e arrivare
in profondità nei piccoli vasi sanguigni dei vostri occhi.
E’ importante
cercare di assumere almeno 500mg di DHA al giorno, e se lo potete, cercate di
ottenerlo da una fonte pura di olio di krill.
Buona salute!
1. SanGiovanni J, Chew E, et. al. "The relationship of dietary omega-3 long-chain polyunsaturated fatty acid intake with incident age-related macular degeneration: AREDS report no. 23." Arch Ophthalmol. 2008;126(9):1274-9.
1. SanGiovanni J, Chew E, et. al. "The relationship of dietary omega-3 long-chain polyunsaturated fatty acid intake with incident age-related macular degeneration: AREDS report no. 23." Arch Ophthalmol. 2008;126(9):1274-9.
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