Quali sono le
cause primarie di crisi cardiache e di ictus?
Parliamo dei trigliceridi (gli altri
grassi nel sangue), che sono il vero fattore di rischio primario, aumentando le
probabilità di avere un attacco di cuore o ictus.
Molte persone sono sorprese nell’apprendere
che, anche se i trigliceridi sono dei grassi, la dieta malsana che genera i
trigliceridi non ha nulla a che fare con il consumo di grassi; i valori dei trigliceridi
(come pure del colesterolo) diventano elevati nel sangue mangiando zuccheri.
L'altro fattore dietetico che in alcuni
casi determina un aumento del colesterolo sono gli oli polinsaturi (quelli che
la pubblicità afferma aiutino a prevenire le malattie cardiovascolari).
Né il colesterolo né i trigliceridi diventano,
in genere, elevati mangiando grassi saturi o alimenti ad alto contenuto di
colesterolo.
Ricordate: mentre il colesterolo non è
un fattore di rischio primario per CVD, i trigliceridi lo sono, e sono
probabilmente quelli che rappresentano l’elemento più significativo.
Uno studio pubblicato su Circulation
(il 21 ottobre 1997) presenta i risultati della Harvard Medical School di
Boston che mettono in evidenza che…
IL 25% DELLA POPOLAZIONE CON IL
RAPPORTO PIU’ ALTO FRA TRIGLICERIDI E COLESTEROLO HDL PRESENTA 16 VOLTE PIU’ ATTACCHI CARDIACI DEL 25% DELLA
POPOLAZIONE CON I VALORI PIU’ BASSI.
E, come ho visto da innumerevoli altri studi, i trigliceridi
elevati provengono da una alimentazione con un eccesso di zuccheri e di amidi.
Che cosa provoca gli attacchi cardiaci e l’ictus?
Vi racconto un caso clinico:
Pietro era
preoccupato per il suo colesterolo faceva di tutto per ridurne i valori. Pietro, purtroppo, è morto all'età di 51 per
un massiccio attacco di cuore. Prima della sua morte il suo medico si era
congratulato con lui per essere riuscito ad abbassare il colesterolo da 225 a
186. Che cosa è andato storto? Pietro aveva seguito le raccomandazioni del
suo medico con scrupolosa osservanza. Aveva evitato i grassi saturi, faceva
esercizio fisico tre giorni alla settimana e, infine, assunto come farmaco prescrittivo una statina.
Perché allora gli è venuto un infarto
cardiaco fatale?
Innanzitutto, voglio che ascoltiate con
attenzione...
Il colesterolo non è il cattivo che
siamo stati portati a credere. Pietro stava semplicemente seguendo la massa di
persone (medici in prima linea) che credono che abbassare il colesterolo li salverà
dall’avere un attacco di cuore o un ictus.
Considerando che le malattie cardiovascolari
rappresentano un rischio per la vita di una persona su due, è giunto il momento
che scoprire le cause "reali" degli attacchi cardiaci e dell’ictus.
Quali sono quindi le vere cause di
infarti e ictus?
Esse sono:
- Trigliceridi elevati
- Colesterolo HDL basso
- Deficit nutrizionale di colesterolo e
grassi saturi
Avete letto bene! Un basso consumo di grassi saturi è un fattore
che condiziona l’aumento di rischio di malattie cardiache
Le seguenti affermazionii sui grassi saturi provengono
da Mary G. Enig, PhD Presidente della Price-Pottenger Nutrition Foundation (http://ppnf.org):
- Gli acidi grassi saturi fanno aumentare
il colesterolo HDL, il cosiddetto “colesterolo buono”, mentre gli acidi grassi
trans lo diminuiscono.
- Gli acidi grassi saturi abbassano i
livelli ematici di lipoproteina A (LpA) aterogena, mentre gli acidi
grassi trans aumentano i livelli ematici di LpA.
- Gli acidi grassi saturi conservano gli acidi
grassi buoni omega-3, mentre gli acidi grassi trans provocano una perdita
tissutale di omega-3 buoni.
- Gli acidi grassi saturi non inibiscono il
legame dell’insulina (non provocano resistenza insulinica), mentre gli acidi grassi trans inibiscono il legame
dell'insulina.
- Gli acidi grassi saturi sono gli acidi
grassi normalmente prodotti dall'organismo e non interferiscono con le funzioni
degli enzimi come la delta-6-desaturasi, mentre gli acidi grassi trans non sono
prodotti dal nostro organismo e interferiscono con molte funzioni enzimatiche
come la delta-6-desaturasi (che ha a che fare con la sintesi degli acidi grassi
stessi, delle citochine ecc.).
- Alcuni acidi grassi saturi sono
utilizzati dall'organismo per combattere virus, batteri e protozoi e supportano
il sistema immunitario, mentre gli acidi grassi trans interferiscano con la
funzione del sistema immunitario.
- L’acido stearico, un acido grasso
saturo naturale, rappresenta una delle sostanze nutrizionali preferite per il cuore, mentre gli acidi
grassi trans sostituiscono questi acidi grassi saturi a livello della membrana
cellulare, privando così il cuore della sua fonte energetica ottimale.
- Gli acidi grassi saturi sono necessari
per un proprio utilizzo del calcio nelle ossa che così si modellano, mentre gli
acidi grassi trans provocano un “rammollimento” della matrice ossea.
- Gli acidi grassi saturi, di origine
animale, sono portatori di vitamine liposolubili vitali, mentre gli acidi
trans, prodotti in fabbrica, sono privi di questi importanti nutrienti.
Che cosa si verifica nel nostro organismo se non ci alimentiamo con una quantità
sufficiente di acidi grassi saturi?
- Eccesso di grassi alimentari polinsaturi. I grassi polinsaturi sono presenti
negli oli vegetali come soia, mais, girasole e cartamo. Gli acidi grassi polinsaturi
in eccesso contribuiscono alle malattie cardiache, cancro, aumento di peso e
molti altri problemi di salute.
- Eccesso di carboidrati alimentari (particolarmente fruttosio e zucchero)
- Insufficienza tiroidea
- Eccesso di estrogeni
- Insufficienza di testosterone
- Eccesso di catecolamine (adrenalina, noradrenalina e dopamina). Studi hanno dimostrato che l'aumentata
secrezione di ormoni dello stress (adrenalina, noradrenalina e dopamina),
quando qualcuno è arrabbiato, può danneggiare l'endotelio, quello strato di
sottile, di cellule che riveste internamente arterie e può accelerare lo
sviluppo di arteriosclerosi. I danni delle pareti arteriose e
l'accumulo di placca arteriosclerotica sono ciò che è in definitiva
responsabile della maggior parte degli attacchi di cuore. Quantità eccessive di adrenalina,
noradrenalina e dopamina, note collettivamente come catecolamine, possono
essere in grado di interrompere il ritmo elettrico del cuore. Le catecolamine sono anche associate
con l’adesione piastrinica. Le piastrine contribuiscono al normale processo di
coagulazione, ma possono anche aderire alle sedi di danno dell'endotelio, provocando
trombi e comportando, di conseguenza, a blocchi nelle vene e arterie (trombosi). Questa sorta di accumularsi progressivo sulla
placca ateromatosa può portare a un blocco completo del circolo (e infarto
ovviamente a valle).
- Eccesso di cortisolo
- Eccesso di insulina (Sindrome
X). Anche
livelli aumentati di insulina sono responsabili della formazione di lesioni
arteriosclerotiche. Un importante obiettivo per evitare di andare incontro a
attacchi cardiaci è proprio quello di controllare i livelli di insulina. Un
eccesso di insulina è anche responsabile di vasocostrizione e rischio
trombotico, due fattori in più che contribuiscono a un eventuale blocco del
circolo arterioso.
- Stress ossidativo nel cuore e nelle
arterie. Le mele diventano marrone, una volta
tagliate. Il burro diventa rancido. Il ferro arrugginisce. Sono tutti segni
quotidiani di stress ossidativo - distruzione provocata dalle molecole di
radicali liberi. Ma nessuno di questi eventi si può confrontare con quello che
possono fare queste molecole instabili all'interno dell’organismo, specialmente
alle cellule del cervello e ai vasi del cuore. Un singolo radicale libero può
scatenare una reazione a catena che può distruggere un enzima, un filamento di
DNA o addirittura un'intera cellula. I danni da radicali liberi portano alla
distruzione dei tessuti dell'organo e delle pareti delle arterie e possono
essere un fattore contribuente alla produzione di cellule tumorali. Provocano eccesso e
rapida crescita delle cellule che rivestono internamente le arterie (endotelio)
determinando quindi un restringimento del lume.
- Aggregazione piastrinica. Quando c'è un danno vascolare, le
piastrine si affrettano verso il sito della lesione e formano un tappo (coagulo
di sangue), chiamato comunemente tappo piastrinico. Tuttavia, quando le piastrine aumentano
in maniera anomala, potrebbero formarsi coaguli di sangue. Questi, spinti dal flusso ematico, potrebbero andare ad occludere un'arteria che
va al cervello risultando in un ictus. Se invece il coagulo si trova in
un'arteria coronaria può interrompere il flusso di sangue al muscolo cardiaco e
causare un attacco di cuore (infarto miocardico).
- Eccesso di prostaglandine. Le prostaglandine, frale loro varie attività, provocano
aggregazione piastrinica, che abbiamo visto può provocare un blocco dei vasi sanguigni
e impedire così che il sangue ricco di ossigeno possa raggiungere i tessuti.
- Eccesso di vasocostrizione. La vasocostrizione aumenta il rischio d’ischemia
da riduzione o blocco della circolazione, semplicemente riducendo il diametro
del vaso sanguigno. L’ipertensione, in particolare un aumento della diastolica
(la pressione minima) è un buon indicatore di vasocostrizione.
- Deficit di magnesio.
- Eccesso di calcio (che si scambia negativamente con il magnesio, per cui più calcio
si traduce in meno magnesio) nel cuore, nei vasi sanguigni e nei nervi
vasomotori (quelle terminazioni nervose che regolano la contrazione dei vasi
sanguigni)
- Deficit di oligoelementi.
Un elenco piuttosto esaustivo, non è vero? (Vi prego di notare che
il colesterolo elevato nel siero non è sulla lista e neppure lo è l’assunzione
in eccesso di colesterolo, che è quanto sostengo da subito)
Vi racconto un altro caso clinico:
Giovanna si è consultata con me
all'inizio del 2008 per avere qualche indirizzo sulla gestione nutrizionale
delle malattie cardiovascolari. Anche se i suoi livelli di colesterolo erano
ben all'interno dei valori di riferimento normali, lei era sofferente di
ipertensione ed elevati trigliceridi. Presentava inoltre storia famigliare di
attacchi cardiaci e ictus. All'età di 54 anni, Giovanna voleva essere certa che
stava facendo di tutto per evitare di essere vittima di una crisi coronarica.
A Giovanna era già stata indicata una
dieta tradizionale a basso contenuto di grassi saturi e stava prendendo farmaci
per abbassare la pressione sanguigna (bloccanti i canali del calcio).
Dopo un'attenta valutazione
cardiovascolare, ho riscontrato che Giovanna aveva positive 11 delle cause che
aumentano il rischio di avere un ictus o un attacco di cuore.
Gli esami diagnostici funzionali fornirono
preziose informazioni oggettive, aiutandomi a formulare un programma personalizzato.
Dopo 6 settimane i fattori di rischio di
Giovanna passarono da 11 a 4.
INDICATORI CLINICI DI MALATTIA CARDIOVASCOLARE
Eccovi un elenco di indicatori clinici
di rischio di CVD. In altre parole, questo è un elenco di fattori che indicano
la probabilità che una o più delle sopra elencate cause di CVD siano attive nel
vostro organismo, preparandovi a subire un attacco di cuore o un ictus.
- Aritmia cardiaca
- Trigliceridi elevati (in particolare, elevato rapporto trigliceridi/colesterolo HDL):
livelli elevati di trigliceridi, ma non di colesterolo, sono stati associati a
un sistema fibrinolitico alterato (il sistema che bilancia la coagulazione e scioglie i trombi). Gli studi hanno indicato nei trigliceridi i
responsabili nella progressione della malattia arteriosclerotica coronarica.
- Elevata omocisteina: l’omocisteina agisce come un abrasivo molecolare graffiando
l’intima dei vasi sanguigni. Per questo motivo, elevati valori di omocisteina
sono stati correlati con il danno endoteliale e la formazione di lesioni
arteriosclerotiche. Uno studio ha evidenziato che gli uomini (maschi) con valori assai elevati
di omocisteina presentavano un rischio di infarto miocardico di tre volte
maggiore.
- Elevata insulina: un’iperinsulinemia, con glicemia normale costituisce un fattore
associato all’eziologia delle iperlipemie e un fattore di rischio indipendente
per le malattie cardiache.
- Elevati livelli di cortisolo: livelli alti di cortisolo sono associati a ipertensione
e, curiosamente, è stato descritto che la storia famigliare
di ipertensione predispone un individuo ad avere una escrezione esagerata di
cortisolo in risposta allo stress. I
pazienti con malattie cardiache presentano livelli più elevati di cortisolo
rispetto ai controlli.
- Estrogeni elevati rispetto al progesterone
- Testosterone basso (nell’uomo): livelli più elevati di testosterone garantiscono una protezione, maggiore di cinque volte, contro la
malattia arteriosclerotica coronarica. Livelli di testosterone cronicamente
bassi possono in realtà precedere la malattia coronarica e l’infarto negli
uomini. Livelli bassi di testosterone sono
associati a più alti livelli di fibrinogeno e dell’inibitore attivatore del plasminogeno
che svolgono un ruolo cruciale sulla viscosità del sangue, sulla formazione delle
placche arteriosclerotiche e sull'aggregazione piastrinica. Studi sperimentali evidenziano che il
testosterone è capace di innescare la vasodilatazione delle arterie — un
effetto miorilassante che si ritiene avere un impatto benefico sull'angina e
altri problemi cardiovascolari. Un normale livello fisiologico di
testosterone può, inoltre, proteggere contro lo sviluppo d’ipertensione, iperlipidemia,
iperinsulinismo, come segnalato da cardiologi britannici sul Quarterly Journal
of Medicine.
- Elevato testosterone (nella donna): sebbene il testosterone possa produrre degli
effetti fortemente benefici in una grande varietà di fattori di rischio per la
CVD nell’uomo, nella donna avviene il contrario e alti livelli di testosterone
esercitano effetti deleteri sulla loro salute cardiovascolare.
- Perossidi lipidici: i perossidi lipidici sono il prodotto di un danno chimico
esercitato dai radicali liberi dell’ossigeno sui componenti lipidici delle
membrane cellulari. Questo test si esegue facendo il dosaggio dei TBARS
(sostanze totali reattive all’acido
tiobarbiturico) nel siero, misurando così la perossidazione totale dei lipidi
sierici, Questo dato rappresenta l’attività totale dei radicali liberi
nell’organismo. Alti livelli di perossidi lipidici sono associati con il
cancro, le cardiopatie, l’ictus e l’invecchiamento.
- Proteina C-reattiva elevata (PCR-HS): l’infiammazione può rappresentare un fattore
cruciale nella patogenesi della trombosi arteriosclerotica. La PCR è un marker
associato alla produzione di citochine infiammatorie. Queste citochine
sembrano avere l’effetto di avviare i processi coagulativi e il danno a livello
dell’epitelio vascolare aumentando così il rischio potenziale alla salute
cardiovascolare.Uno studio recente pubblicato sul New
England Journal of Medicine ha evidenziato che la PCR è un marcatore valido di
infiammazione sistemica e un forte elemento predittivo di infarto e ictus. I soggetti maschi con PCR nel quartile
più elevato presentavano un’incidenza tre volte più elevata di infarto
miocardico e due volte di ictus ischemico. Era anche significativo che queste
correlazioni rimanevano valide per lunghi periodi e erano indipendenti da altri
fattori correlati ai lipidi o non-correlati ai lipidi, compreso il fumo.
- Deficit di minerali
- Alterazioni degli acidi grassi
- Valutazione della funzione tiroidea
Siete in grado di comprendere il significato delle due liste che
avete appena letto?
Le conoscenze che avete ricavato nel
primo elenco vi consentono di essere nettamente al di sopra della stragrande
maggioranza delle persone nella comprensione delle cause della CVD.
Sembra incredibile che possa essere
così, che noi ci troviamo di fronte a una condizione che uccide più del 50% di
tutte le persone, eppure la maggior parte dei medici è quasi del tutto
all’oscuro delle cause di questa condizione.
Non suona assurdo tutto ciò? Potete
essere molto contenti di essere saliti al di sopra degli standard di mediocrità
che caratterizzano le professioni delle arti curative.
La vera bellezza sta però nel secondo
elenco. Qui, avete i migliori indicatori clinici che vi informano esaurientemente dei 19 fattori causali della CVD.
Riuscite a comprendere quanto questo sia
prezioso per voi e per i vostri cari? Avete la possibilità di definire e
monitorare le 19 cause di malattie cardiovascolari con i migliori indicatori
clinici.
Vi presento un ultimo caso clinico:
Pasquale ha 58 anni e ha già sofferto
di un attacco cardiaco. I suoi trigliceridi erano oltre 1000, la pressione arteriosa
oltre la stratosfera e il polso evidenziava oltre 100 battiti al minuto alla
minima sollecitazione. Pasquale presentava risultati positivi per 14 delle 19
cause di malattia cardiovascolare.
Sottoposto a un programma
personalizzato, entro tre mesi, i trigliceridi di Pasquale scesero sotto i 200,
la pressione arteriosa ai valori superiori della normalità, e il polso era
forte e regolare. Inoltre Pasquale era in grado di eliminare 4 dei 6 farmaci
che gli erano stati prescritti dal cardiologo e si sentiva bene come mai negli
ultimi anni. I suoi fattori di rischio erano scesi da 14 a 6.
CONCLUSIONI
Vi piacerebbe sapere se siete a rischio
di una crisi cardiaca o di ictus? Identificare i fattori di rischio vi può
consentire di riconoscere gli stadi precoci di CVD anche oltre 20 anni prima
che il vostro medico vi riconosca malati e, probabilmente, 25-30 anni prima di
un attacco cardiaco o di un ictus.
Ricordate: il dosaggio del colesterolo,
da solo, non è accettabile.
Ricordate anche che qui ho sottolineato
gli aspetti biochimici del rischio, ma che fumo, alcol in eccesso, stress,
mancanza di riposo adeguato e alimentazione scorretta contribuiscono fortemente
al rischio: anzi, correggere questi elementi significa rientrare nella
normalità e garantirsi una vita serena, libera da malattie.
Ricordate anche la nostra diversità. Questa richiede un bravo medico per darvi le indicazioni giuste atte a correggere eventuali fattori di rischio.
E, infine, imparate a volervi bene: dobbiamo prenderci responsabilità del nostro corpo e questo deve essere un obiettivo fondamentale della nostra vita.
Perché vivere, amare, lavorare, crescer figli e godere delle piccole cose che la vita ci offre quotidianamente non ha significato senza la salute, e questa dipende in gran parte da noi e dalle scelte di vita che facciamo.
Buona salute!
Alcune
letture, se volete:
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