La qualità
della salute dipende da molti elementi diversi ma complementari, che non
includono solo la salute del corpo e dei vari organi, ma includono una dieta
sana, equilibrio della struttura corporea e equilibrio della psiche.
LE CAUSE
Abbiamo imparato molto dalla malattia
celiaca, che ci ha fatto capire come possano esserci situazioni nelle quali, da
un lato, la digestione di alcune proteine può non risultare completa,
dall’altro come questi frammenti proteici possano essere assorbiti per alterazioni
delle giunzioni strette, per rottura o assenza dei ponti intercellulari,
dall’altro come un sistema immunitario congenitamente (ereditariamente)
recettivo possa creare le condizioni per una situazione di microflogosi locale
continua e persistente. Molte intolleranze, allergie, patologie croniche, malattie infiammatorie croniche intestinali
come rettocolite ulcerosa e m. di Crohn, ma anche malattie cosiddette
autoimmuni come tiroiditi croniche, fibromialgia, artrite reumatoide, psoriasi,
o la stessa arteriosclerosi, diabete,
cardiopatie, e cancro trovano origine nella sindrome da alterata permeabilità
intestinale (SAPI), che è fondamentalmente provocata dall’infiammazione della
superficie dell’intestino.
La SAPI può provocare malassorbimento di molti importanti
micronutrienti; infatti, il processo infiammatorio determina edema e presenza
di molte sostanze nocive che sono in grado di bloccare l’assorbimento di
vitamine e aminoacidi essenziali. Chi è affetto da SAPI non assorbe i nutrienti
in modo ottimale. Gonfiore, gas e crampi si presentano frequentemente come
risulta da una lunga lista di deficit di vitamine e minerali. Infine si
sviluppano sintomi sistemici come affaticamento, cefalea, perdita di memoria,
scarsa concentrazione e irritabilità. La causa va ricondotta, in genere, a uno o più dei seguenti eventi.
DA
COSA E’ PROVOCATA?
Quando la digestione è alterata come risultato di
una dieta squilibrata e da abitudini di vita disordinate, può portare a un
intestino eccessivamente permeabile o “leaky” (SAPI o LGS).
Questo avviene perché i batteri normalmente presenti
negli intestini agiscono sulle particelle di cibo indigerite, producendo
sostanze chimiche tossiche e gas.
Queste tossine intestinali, conosciute come
endotossine, possono danneggiare la superficie della mucosa e questo risulta in
un aumento delle permeabilità intestinale. Se avvengono “ripetuti attacchi” da
parte di queste tossine, la superficie mucosa comincia a diventare, nel tempo,
erosa e questo è il meccanismo di base attraverso il quale si sviluppa la
sindrome dell’intestino permeabile o leaky gut syndrome.
Questa può essere provocata o aggravata da una serie
di altri fattori che includono:
· Consumo di alcol (birra, vino, aperitivi,
alcolici) e caffeina (entrambi irritanti mucosali
· Parassiti
e batteri (da acqua e/o alimenti contaminati, come giardia lamblia,
cryptosporidium, blastocystis hominis e altri, o contaminati da
batteri quali helicobacter pylori, klebsiella, citrobacter, pseudomonas)
Additivi chimici alimentari (coloranti,
conservanti, aromi ecc.)
· Difetti enzimatici (ad es. malattia celiaca,
intolleranza al lattosio)
· Alimentazione
troppo ricca in carboidrati raffinati (ad es. barrette tipo Mars, biscotti,
dolci, cornetti e croissant, bibite dolcificate, pane bianco)
· Ormoni di prescrizione medica (ad es. la pillola
contraccettiva)
· Tossine di muffe e funghi (da cereali conservati,
arachidi, frutta e carboidrati raffinati)
· Radicali liberi (composti instabili che possono
danneggiare le cellule sane)
· Esposizione a tossine ambientali/dentali (ad es.
mercurio nel pesce o amalgama dentario = otturazioni color argento)
· Stress
· Infine tutta una serie di farmaci che, se assunti
per un periodo lungo o di frequente contribuiscono ampiamente a questa
sindrome, tenendo sempre presente che i vari fattori possono sommarsi e
potenziarsi nel rischio a vicenda:
o Farmaci
Antinfiammatori Non-Steroidei (FANS), come l’aspirina, l’ibuprofene, e quasi
tutti gli antidolorifici/antinfiammatori
o Antiacidi
o Cortisonici
(ad esempio prednisone o idrocortisone, anche se assunti per crema o per vie di
somministrazione non intestinali)
o
Antibiotici (che promuovono la crescita di
batteri nocivi all’interno del microbioma intestinale)
La prescrizione di antibiotici a largo spettro,
specialmente quando assunti per lunghi periodi di tempo, fa fuggire
dall’intestino tutti i batteri “amici” che forniscono protezione nei confronti
di infezioni da batteri ostili, funghi parassiti, che aiutano l’organismo a
“digerire” alimenti complessi e a sintetizzare vitamina B12 e biotina. Se
questa flora batterica amica viene eliminata, il nostro organismo si trova
senza possibilità locali di difesa contro funghi e parassiti che normalmente
sono tenuti sotto controllo.
Questi quindi si sviluppano rapidamente e possono
scatenare segni e sintomi di artrite, eczema, cefalee, asma e altre forme di
difetto immunitario.
Altri sintomi comuni di questa alterazione della
flora batterica intestinale e della SAPI sono rappresentati da gonfiore e gas
dopo i pasti e alternanza di stipsi e diarrea.
Spesso questi sintomi sono etichettati come
intestino irritabile (IBS) o intestino spastico (colite spastica) e trattati
dai medici con antispastici, tranquillanti, e fibre solubili (tipo psillio) o
insolubili (come la crusca).
DIETA.
Il trattamento
della SAPI si può concentrare sullo sviluppo di line guida di alimentazione
regolata e controllata, facendo, contemporaneamente, delle modifiche chiave nel
suo rapporto con il cibo.
Le
raccomandazioni alimentari nella SAPI (LGS = Leaky Gut Syndrome) includono:
· Mangiare alimenti che abbiano
proprietà naturali antimicrobiche, come le cipolle, porri, ravanelli,
trigonella (fieno greco), radice di zenzero, peperoncino rosso piccante, succo
di limone, curcuma, senape e rosmarino.
· Mangiare vegetali della famiglia
delle cruciferacee che hanno proprietà disintossicanti come cavolo, cavolfiore,
cavoletti di Bruxelles e broccoli.
· Aggiungere alle ricette, tutte
le volte che è compatibile, aglio fresco schiacciato. L’azione dello
schiacciamento, libera allicina, un
enzima con proprietà antimicrobiche e antifungine.
· Mangiare yogurt semplice,
biologico, non pastorizzato (senza aggiunta di zuccheri o dolcificanti
artificiali), contenente culture vive di probiotici attivi come il Lactobacillus Acidophilus (solo se non
siete allergici a prodotti caseari).
· Mangiare cibi ricchi in acidi
grassi essenziali omega-3 come semi di lino, salmone selvaggio, tonno a basso
contenuto di mercurio, avocado, olio di pesce e noci fresche.
· Mangiare carboidrati complessi
che vengono digeriti lentamente e incrementano gradualmente I livelli ematici
di glucosio, come zucca, zucchine, patate dolci (americane) e mele crude.
· Aggiungete alla vostra dieta
grassi saturi che hanno proprietà antimicrobiche/antifungine come l’olio
vergine di cocco.
· Aggiungete alimenti ad alta
densità nutritive e non processati come noci e semi alla vostra dieta
· Bere sempre, durante la giornata, acqua purificata.
I cibi da
evitare includono:
· Sottaceti come cetriolini,
giardiniere, cipolline, funghi, crauti e salse
· Funghi in genere
· Formaggi fermentati e vino
· Carboidrati semplici o raffinati che aumentano rapidamente I livelli
ematici di glucosio, come zucchero, pane
bianco, pasta non integrale, biscotti, dolci, cracker, spuntini industriali
come patate fritte, bevande contenenti zuccheri (coca-cola, aranciata,
chinotto, succhi di frutta zuccherati ecc.), tutti in grado di aggravare una
sovra crescita di Candida.
· Tutti gli alimenti che
contengono zuccheri raffinati o dolcificanti artificiali non nutritive come
l’aspartame e simili. Scegliere invece un dolcificante naturale come la Stevia.
· Le bevande alcoliche in eccesso
(mai fuori pasto, un bicchiere di vino a pasto, ma meglio nulla) in quanto
alterano il normale funzionamento del sistema immunitario e di quello digestive
e ritardano I processi di guarigione
· L’eccessivo consumo di caffeine
– mentre, infatti, quantità moderate di caffeine possono essere di beneficio,
il consumo eccessivo può interferire pesantemente con I sistemi corporei,
provocando insonnia e irregolarità digestive (stipsi o diarrea).
· Ostriche, mitili in genere e
aragoste, granchi e gamberoni e
crostacei in genere, che possono contenere livelli tossici di mercurio.
· Pesci di mari profondi come
tonno, sgombro e pesce spade che possono contenere livelli tossici di mercurio.
Scegliere invece eventualmente tonno della varietà albacore (pinna lunga) a
basso contenuto di mercurio.
· Il pesce di allevamento che
contiene alti livelli di policlorobifenili, mercurio, e pochi omega-3 (poiché i
pesci di allevamento sono tipicamente allevati con alimenti di terra).
Scegliere invece salmone selvaggio.
· Il nitrito di sodio che si trova
tipicamente in alimenti conservati come hot-dogs, wurstel, salumi, bacon ecc.
· Glutammato di sodio (MSG)
contenuto in molti alimenti come sapidificante (dadi per brodo, cucina cinese
ecc.)
· Oli idrogenati o parzialmente
idrogenati (grassi trans) che si
trovano in molti alimenti conservati, fritti ad alta temperature, nei fast food
e nel cosiddetto cibo spazzatura.
· Cibi che contengono conservanti,
e aroma e colori artificiali.
· Prodotti (come il latte di soia
e I gelati confezionati) che contengono carragenina, un estratto di alghe
marine che viene aggiunto agli alimenti per mantenere un l’aspetto cremoso. In
alcune persone la carragenina è un vero irritante gastrico.
· Alimenti allergenici (solo per
alcuni) come la caseina, I prodotti caseari, il glutine, I prodotti della soia
e gli arachidi (un legume spesso contaminato con aflatossina, una tossina
naturale con proprietà carcinogeniche, prodotta da alcuni ceppi di muffe
quali Aspergillus flavus e Aspergillus
parasiticus che proliferano sugli arachidi conservati in silos caldo/umidi.
ALTRI SUGGERIMENTI PER GUARIRE IL
VOSTRO INTESTINO
· Per una digestione più facile
bisognerebbe centrifugare frutta e vegetali
· Bere in abbondanza acqua
purificata fra un pasto e l’altro
· Mangiare suddividendo in cinque
piccolo pasti piuttosto che in uno o due molto abbondanti
· Masticare bene il cibo e
inghiottire lentamente per ottenere una digestione ottimale
· La tossicità da metalli pesanti
(come il mercurio) può produrre sintomi vaghi, ma che talora sono confuse con
patologie croniche. Di questo aspetto bisogna essere ben coscienti e discuterne
con il proprio medico di fiducia.
· Se, in bocca, avete otturazioni
vecchie, fatte ancora con amalgama “argentato” a base di mercurio, consultate
il vostro dentista per eliminare questi
potenziali tossici elementi di liberazione di mercurio e sostituirli.
L’amalgama di mercurio, nel corpo, può danneggiare il sistema
gastrointestinale e essere causa di
SAPI.
E VENIAMO PIU’
SPECIFICATAMENTE ALLA PSORIASI:
Studi di prevalenza sulla popolazione dei Paesi occidentali indicano tassi oscillanti tra 1,4 e il 4,8 % con valori superiori nei Paesi del Nord Europa rispetto al Sud. Un medico generale, con 1000 assistiti, dovrebbe avere in carico da 15 a 50 pazienti circa affetti da psoriasi. Non c'è differenza tra i due sessi, anche se le donne tendono ad ammalarsi più precocemente; la maggior parte dei casi si sviluppa entro la terza decade di vita. Nei bambini la psoriasi compare tra i 5 e i 12 anni di vita (talora anche prima), spesso in modo eruttivo dopo una tonsillite strep-tococcica o una vaccinazione.
La familiarità è stata dimostrata in più di un terzo dei casi. La modalità di trasmissione più accreditata è quella autosomica domi-nante a ridotta penetranza o con eredità multifattoriale, poligenica. Indagini sugli antigeni HLA di classe I e Il hanno permesso di identificare due tipi di psoriasi (I e II), il tipo I caratterizzato da esordio prima dei 40 anni, elevata familiarità e forte associazione con gli antigeni CW-6 e DR-7 e il tipo II caratterizzato da esordio tardivo, bassa familiarità e rara associazione con gli antigeni sopra ricordati; la spondilite psoriasica si associa a HLA B-28 (La caratterizzazione degli antigeni di istocompatibilità può essere utile nelle artropatie psoriasiche sine psoriasi, ovvero senza manifestazioni cutanee di psoriasi).
E' importante porre tempestivamente la diagnosi di artropatia psoriasica, con anamnesi familiare e determinazione degli antigeni di istocompatibilità (vedi oltre le caratteristiche cliniche e radiologiche) in quanto la terapia specifica, ben diversa da quella delle altre reumopatie, può modificare drasticamente il decorso talora assai invalidante della malattia.
Fattori scatenanti
Il passaggio dalla forma latente genotipica, alla forma clinicamente evidente fenotipica della psoriasi, si realizza per l'intervento di una serie di fattori scatenanti, endogeni ed esogeni.
- Traumi: inducono il fenomeno dell'isomorfismo reattivo o fenomeno di Koebner, cioè la comparsa di una lesione psoriasica nella sede del trauma, a distanza di 1-2 settimane dall'evento traumatico.
- Episodi infettivi: alcuni casi di psoriasi, quasi sempre la varietà eruttiva, specie nei bambini, sono preceduti da infezioni, in genere streptococciche, il cui tratta-mento specifico porta a qualche miglioramento della malattia. Si ritiene altrettanto importante il ruolo della Candida nello sbilanciare la composizione del microbiota.
- Periodo premestruale, assunzione di estrogeni ad alte dosi: determinano, in genere, un peggioramento della psoriasi.
- Pubertà, menopausa: in questi periodi sono stati osservati picchi di incidenza; la gravidanza sembra ininfluente.
- Eliobalneoterapia: nella grande maggioranza dei casi l'esposizione solare e i bagni di mare rappresentano un fattore di miglioramento, anche se alcuni soggetti fotosensibili, con fototipo chiaro, di tipo I e Il, possono peggiorare per una sorta di fenomeno di Koebner indotto dagli UV (esposizioni violente con eritema solare importante).
- Eventi stressanti: sono importanti nel condizionare la storia della malattia, infatti in oltre il 75% dei casi le recidive o le esacerbazioni sono precedute da stress. Malgrado una riconosciuta tendenza degli psoriasici a vivere con maggiore fragilità gli eventi stressanti, non si ritiene che esistano particolari "devianze psicologiche o psichiatriche" in questi pazienti. Talora la manifestazione della malattia è essa stessa un fattore di stress.
- Farmaci: beta-bloccanti, litio, antimalarici, FANS, progesterone e cortisonici, possono esacerbare la malattia; in particolare, i cortisonici, specie se somministrati per via sistemica, sono in grado di scatenare forme gravi di psoriasi (eritrodermica, pustolosa generalizzata).
- Alcool: viene ritenuto principalmente un epifenomeno.
- Fumo: sembra giocare un ruolo importante, anche in funzione della dose.
- Dieta: il suo ruolo non è chiaro, anche se la bassissima prevalenza della psoriasi in alcune popolazioni (lapponi, norvegesi) ha attirato l'attenzione sull'effetto benefico dell'olio di pesce e degli acidi grassi polinsaturi.
Sappiamo per certo che la malattia ha un andamento cronico, con numerose riacutizzazioni, miglioramenti e talora persistenti remissioni. Queste si riscontrano nel 17-55% dei casi e possono avere una durata da 1 a 50 anni. In genere l'esordio precoce, nell'adolescenza, è predittivo di una maggiore gravità della psoriasi. Alcune terapie, specie quelle di lunga durata, condizionano la prognosi a casa degli effetti collaterali a esse correlate (PUVA, responsabili di neoplasie; methotrexate, responsabile di epatopatie). è quindi importante evitare un eccesso terapeutico e introdurre pause tra i cicli di cura, modulando quest'ultima non sulla singola lesione, ma sull'espressività clinica complessiva della malattia.
Veniamo all’alimentazione più specifica, con prevalenza di frutta e verdura molto meglio se da coltivazione biologica e lavata bene, con molta acqua, senza aggiungere disinfettanti ma solo bicarbonato:
Niente zuccheri solubili (caramelle, dolci, biscotti, merendine, gelati, bevande zuccherate, succhi di frutta zuccherati e così via): utilizzare esclusivamente STEVIA come dolcificante se proprio non se ne può fare a meno.
Niente (o quasi) grassi animali: latte, burro, formaggi (tutti), carni rosse (dalle carni bianche togliere accuratamente tutto il grasso visibile), insaccati (tutti), e comunque mai dosi superiori ai 100 grammi.
Niente fumo (assolutamente) e niente alcol (birra, vino, alcolici in genere)
Prediligere in abbondanza vegetali crudi, avocado, germogli.
Abbondanza di agrumi e melograni al risveglio, in spremute. Mirtilli e meloni sempre. Malva e tarassaco pure. Centrifugati di carote.sedani-ananas, o di bietole-carote-topinambur-patatedolci (crudi) sempre con aggiunta di zenzero, di ciuffetto di ortiche, di tarassaco, di acetosa e romice (lingua di vacca).
Bere mezzo litro circa di acqua leggera (acqua filtrata o tipo Lete) tra un centrifugato e l'altro.
E’
possibile anche assumere qualche piatto di radicchio e rucola, cavolo crudo e
cipolla, carciofo crudo e finocchio, ravanelli e avocado, lupini, cardo cotto,
patate e zucche. Ci si può concederei pure qualche passato di verdure, qualche
gnocco di patate e qualche pizzetta sottile vegana alle verdure, all'ananas,
all'avocado, alle patate, soprattutto se serve a dare morale.
Questo, rigidamente
per le prime due settimane.
Poi,
con molta attenzione, si può aggiungere qualcosa, ma sempre rispettando le
proibizioni e le regole che sono state esposte in precedenza per la sindrome da
alterata permeabilità intestinale.