Abbiamo osservato in questo Blog un grande interesse per tutti gli articoli che riguardano i lipidi, il colesterolo e il rischio di arteriosclerosi. C'è ancora molto da dire.
I consigli
sulla nutrizione che abbiamo ricevuto in questi ultimi anni sono stati di
frequente rivisti, anche con voltafaccia impressionanti. Inizialmente le noci
sono state imputate come causa di malattia cardiaca, le uova sono state bandite
dal tavolo di colazione o di qualunque altro pasto perché ricche in colesterolo,
solo per essere nuovamente accolte più tardi. La margarina inizialmente è stata
ritenuta più sana del burro, fino a quando i ricercatori hanno determinato che
i grassi trans sono i maggiori imputati per i danni sulle arterie.
Oggi
le opinioni (che derivano da ricerca e studi clinici) sono molto diverse.
GLI ACIDI GRASSI SATURI RIABILITATI!
Sì
avete capito bene... è giunto il momento per i grassi saturi di essere riabilitati
e non considerati come causa di tutte le malattie di cuore.
Il Dr. Aseem Malhotra così afferma in un recente editoriale sul BMJ
(British Medical Journal) : "Il mantra che i grassi saturi debbano essere
rimossi per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare ha dominato i consigli
dietetici e le linee guida per quasi quattro decenni." Ed è tempo di cambiare!
“Gli
scienziati accettano universalmente che i grassi trans, che sono presenti in
molti fast food, prodotti da forno e margarine, siano in grado di aumentare il
rischio di malattia cardiovascolare attraverso processi infiammatori. Ma per i "grassi
saturi" è un'altra storia. Il mantra che i grassi saturi debbano essere rimossi per ridurre il rischio
di malattia cardiovascolare ha dominato i consigli dietetici e le linee guida
per quasi quattro decenni. Un errore, perché prove scientifiche dimostrano che
questo consiglio ha, paradossalmente, aumentato il rischio cardiovascolare.
Inoltre, l'ossessione per i livelli di colesterolo totale, che ha portato a un
esagerato trattamento di milioni di persone con le statine, ha deviato
l'attenzione dai fattori di rischio più eclatanti della dislipidemia aterogena”.
I grassi saturi, come quelli presenti
nel burro, forniscono nutrienti essenziali.
Studi recenti non hanno identificato alcuna associazione significativa fra
l'assunzione di grassi saturi e il rischio cardiovascolare.
Sono invece risultati essere protettivi.
L'origine dei grassi saturi può essere importante.
Il burro biologico è un grande fornitore di vitamine A e D e c'è un legame tra
carenza di vitamina D e un rischio aumentato significativamente di mortalità
cardiovascolare. Il
burro è una fonte essenziale della forma più facilmente utilizzata di vitamina
A, necessaria per il supporto della pelle e degli organi, comprese le ghiandole
endocrine, sistema immunitario e il cervello. E burro è pieno di antiossidanti!
Contiene vitamina E, colesterolo buono (il tipo che non è ossidato) ed è
importante per la funzione cerebrale. È una fonte naturale di acidi linoleici
coniugati (CLA), che negli studi di ricerca sembrano essere promettenti quali
elementi fondamentali nel mantenimento del peso normale e nella prevenzione del
diabete.
Le carni lavorate, i prodotti
lattiero-caseari e le carni bovine non biologiche e alimentate con mangimi, e
non a pascolo, sono invece pericolose...
In
uno studio (che potete trovare cliccando qui), è stato evidenziato come più
alte concentrazioni plasmatiche di acido palmitoleico, un acido grasso che si trova
principalmente nei prodotti lattiero-caseari, siano associate con più elevate
concentrazioni di lipoproteine ad alta densità, concentrazioni più basse di
trigliceridi e proteina C reattiva, ridotta insulino-resistenza e minore
incidenza di diabete negli adulti. La
carne rossa è una delle fonti maggiori di grassi saturi.
Il consumo di carni
lavorate (insaccati, scatolami), ma non di carne rossa è stato associato con
malattia coronarica e diabete mellito, e questo può essere spiegato dalla
presenza di sodio e nitrati come conservanti (anche questa informazione può
essere verificata cliccando qui).
I carboidrati, soprattutto quelli
trasformati, possono essere un fattore di rischio più grande per infiammazione
cronica e malattia cardiaca.
I grassi
saturi possono aumentare il colesterolo LDL. Ma, rispetto ai carboidrati,
aumentano anche il colesterolo HDL e abbassano i trigliceridi.
Se guardiamo
solo al colesterolo LDL, potremmo pensare che i grassi saturi aumentino il rischio
di malattie cardiache. Se, invece, esaminiamo l'effetto dei grassi saturi su colesterolo HDL e trigliceridi, potremmo
supporre che i grassi saturi siano in grado di abbassare quel rischio.
Se valutiamo
la combinazione, possiamo ragionevolmente pensare che che i grassi saturi siano
relativamente neutri per il rischio
di malattie cardiache rispetto ai carboidrati.
L’editoriale
del Dr. Malhotra suggerisce quanto segue:
- Le diete a basso contenuto di grassi saturi riducono i livelli di molecole di colesterolo LDL grandi e capaci di galleggiare e quindi a basso rischio, piuttosto che la piccole, particelle dense di LDL che sono quelle in grado di peggiorare la malattia cardiovascolare.
- I grassi saturi contenuti nella dieta possono effettivamente proteggere contro il rischio cardiovascolare.
- Le diete a basso contenuto di grassi promuovono un modello aterogenico dei lipidi del sangue, favoriscono pertanto l’ateosclerosi e peggiorano l'insulino-resistenza.
- Bassi livelli di colesterolo totale sono "associati con la morte cardiovascolare, il che indica che un colesterolo totale elevato non è un fattore di rischio in una popolazione in buona salute."
- Anche nella prevenzione secondaria, nessun farmaco destinato ad abbassare il colesterolo oltre le statine ha mostrato beneficio sulla sopravvivenza, supportando l'ipotesi che i benefici delle statine siano indipendenti dai loro effetti sul colesterolo.
- La "dieta mediterranea" conferisce tre volte il beneficio di sopravvivenza nella prevenzione secondaria, rispetto all’uso delle statine; è risultata in un miglioramento del 30% rispetto ad una dieta "a basso contenuto di grassi" nello studio PREDIMED.
- Olio di cocco
- Tuorli d’uovo
- Avocado
- Burro biologico da mucche allevate a pascolo o Ghee
- Cioccolato nero biologico
- Sardine
- Formaggi biologici non industriali
- Noci del Brasile
- Noci macademia
- Anacardi
Potete
trovare ancora una volta l’editoriale qui!
Buona
salute!
Chiara
Saggioro, D.Sci., Ph.D.
Alfredo
Saggioro, M.D.
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