Vi riportiamo con piacere,
aggiungendo i nostri commenti, e la nostra esperienza, un breve articolo di Michael Jurgelewicz che affronta
questo tema in dettaglio, proponendo anche delle soluzioni.
La psoriasi è una
condizione infiammatoria della pelle caratterizzata da placche di pelle
arrossata, squamosa e prurito. Può manifestarsi praticamente ovunque esista
pelle, con estensioni variabili da minime a praticamente total body.
La causa
esatta della psoriasi è sconosciuta anche se sono state tentate molte
associazioni, in particolare con infezioni, e più in dettaglio con infezioni da
Candida, un lievito che vive abitualmente nel nostro sistema digestivo e nella vagina, tenuto
sotto controllo dalla sovrabbondanza di microbiota “buono”.
I dati di cui oggi disponiamo suggeriscono sempre più che il vero responsabile sarebbe il nostro sistema immunitario che, quando è
cronicamente stimolato, induce una sovrapproduzione di citochine, che
mantengono un ambiente cronicamente infiammatorio.
Con uno studio
recentissimo, pubblicato sulla rivista International Immunology [1], alcuni ricercatori hanno
evidenziato altre prove di come una citochina chiamata IL-17A sia particolarmente
importante nella patogenesi della psoriasi.
In questo studio, i ricercatori hanno coltivato cheratinociti normali con una miscela
di sei diverse citochine riconosciute per essere coinvolte nella patogenesi della psoriasi e,
come risultato, hanno trovato che questo provocava l'espressione di geni
correlati allo sviluppo della psoriasi.
Il team di ricerca, in particolare, ha identificato un gruppo di
geni correlati alla psoriasi nei cheratinociti regolati dall’interleukina
IL-17A.
Uno di questi geni in particolare, chiamato NFKBIZ, è stato
trovato avere un ruolo significativo nella cascata di eventi determinati dalla
IL-17A.
Questo gene codifica una proteina che svolge un ruolo ben noto
nella regolazione della risposta immunitaria dell'organismo all'infezione.
In tutte le patologie autoimmuni questo sembra essere un fenomeno sempre presente, determinato dalla concomitanza di più trigger che agiscono stimolando cronicamente il sistema
immunitario per un lungo periodo di tempo e attraverso diverse modalità.
In questo modo, il sistema immunitario entra in uno stato di
sovraccarico di lavoro e, se sopraffatto, perde la sua capacità di funzionare
adeguatamente.
Se riusciamo a comprendere che cosa
induca il sistema immunitario ad attaccare se stesso e riconosciamo almeno
alcuni dei fattori scatenanti che provocano il suo cattivo funzionamento, possiamo cercare di trattare con successo queste condizioni.
Ci sono varie malattie autoimmuni
all'interno di ogni specialità, e tutte queste sono guardate in modo diverso. E
invece hanno hanno gli stessi meccanismi di innesco.
Di conseguenza, possiamo ipotizzare di
assumere un approccio simile per tutte le cosiddette malattie autoimmuni e
lavorare per ritrovare il giusto equilibrio e riportare il sistema immunitario
a un carico di lavoro regolare e non di sovraccarico.
E’ evidente che il discorso si basa
innanzitutto sul rapporto fra microbiota, “barriere” e, in particolare la
barriera intestinale e il sistema immunitario. Alterazioni del microbiota e
della permeabilità, sempre si traducono in eccesso di stimolazione antigenica
del sistema immunitario e il rischio di sovraccarico e di malattia autoimmune
(e non solo) diventa quindi elevatissimo.
Ci sono comunque le buone notizie!
Oltre alla necessità di modificare la nostra
alimentazione (suggeriremmo una dieta paleo-mediterranea), che qui non vogliamo affrontare in dettaglio, ci sono molti validi aiuti che ci possono venire da
nutrienti di pregio.
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Nutrienti to considerare:
Ci sono pochi
prodotti naturali che abbiano dimostrato una vasta gamma di proprietà
protettive come quelle che appartengono alla curcumina. Questo potente
componente della curcuma, spezia indiana, dispone di proprietà
antinfiammatorie e antiossidanti che modulano la produzione di citochine e
chemochine e di conseguenza equilibrano la risposta delle cellule Th-1 e Th-2
T-helper ulteriormente a valle della cascata infiammatoria.
La glucosamina
è un derivato del glucosio che può essere convertito nelle cellule in N-acetil
glucosammina (GlcNAc). Questa nuova forma di glucosamina ha dimostrato di agire
come un agente immunosoppressivo attraverso una varietà di meccanismi. La glucosamina
può sopprimere l'attivazione delle cellule T e delle cellule dendritiche,
entrambe criticamente coinvolte nella risposta immunitaria. In uno studio, nel
quale GlcNAc è stato utilizzato nei bambini con malattia infiammatoria cronica
dell'intestino, le biopsie hanno rivelato miglioramenti istologici nonché di
ripristino della barriera epiteliale (cioè, riparazione dell’intestino permeabile).
ParActin®
è un marchio botanico che ha proprietà di modulazione molto uniche.
È un
estratto standardizzato speciale di Andrographis.
A basse dosi (25-30mg) agisce in realtà come stimolante del sistema immunitario, ma a dosi elevate
(150-500 mg) attiva il recettore nucleare peroxisome proliferator activated
receptor gamma (PPARγ). Questo recettore, quando viene attivato, stimola
l'espressione di geni coinvolti nell'omeostasi energetica nonché di regolatori
chiave delle risposte immunitarie ed infiammatorie.
Tutti questi "modulatori", ripristinando le barriere e regolando la risposta del sistema immunitario anche attraverso espressioni genetiche, risultano estremamente utili nel garantire un arresto della attività autoimmune, nella regressione della malattia e, infine, nel raggiungere una possibile guarigione. Questo richiede tempo, ma non è tempo sprecato.
Buona salute!
Alfredo Saggioro, M.D.
Chiara Saggioro, D.Sci. Ph.D.
Buona salute!
Alfredo Saggioro, M.D.
Chiara Saggioro, D.Sci. Ph.D.
Referenze:
Muromoto R, Hirao T, Tawa K,
Hirashima K, Kon S, Kitai Y, Matsuda T. IL-17A plays a central role in the
expression of psoriasis signature genes through the induction of IκB-ζ in
keratinocytes. International Immunology. March 3, 2016.