domenica 13 ottobre 2013

COSA VUOL DIRE ESSERE ALLERGICI





Quando Prausnitz e Kustner, uno allergico alle fragole e l'altro ai gamberetti si scambiarono un po' di sangue e si accorsero di avere così scambiato anche i loro malesseri reciproci gettarono le basi dell'allergia, di certo non pensavano ancora alla complessità del problema. Si trattava di fattori circolanti e questo poteva bastare.
Oggi noi sappiamo molto di più, e la complessità delle nostre conoscenze apparentemente sembra rendere sempre più difficile una soluzione.
Ma se ci allontaniamo dall'assunto più intuitivo: se sei allergico alle fragole non mangiarle, e vogliamo invece capire perché una persona può diventare allergica o intollerante a un qualcosa anche normalmente presente in natura, e poi guarirla, allora dobbiamo fare alcune considerazioni.

Le allergie sono il risultato di un’iperreattività del sistema immunitario. Ma come per ogni cosa, la genetica, l'ambiente, anche l'ambiente interno, l'attività fisica e la serenità di vita hanno ruoli fondamentali

Il sistema immunitario è costituto a un complesso intreccio d’interrelazioni fra vari sistemi: comprende differenti globuli bianchi = leucociti (linfociti, granulociti, macrofagi, mastociti), che sono più propriamente le cellule deputate alla difesa del nostro organismo, ma, assieme a queste, tutti i rivestimenti del nostro corpo che lo interfacciano con il mondo esterno: pelle e membrane mucose ovunque nel nostro corpo, ma specialmente nel sistema digestivo, nel quale un tessuto linfatico specializzato, chiamato placche di Peyer, e una immunoglobulina chiamata IgA secretoria giocano un ruolo essenziale nel cosiddetto GALT (Gut Associated Lymphoid Tissue, ovvero Tessuto Linfoide associato all’Intestino).

Le IgA secretorie sono essenziali per il buon funzionamento del sistema immunitario dell’intestino, perché formeranno complessi antigene-anticorpo già sulla superficie delle mucose, consentendo a questi complessi di essere rigettati nel lume e espulsi con le feci, prevenendo così l’adesione di antigeni sulla superficie dell’epitelio e costituendo una prima barriera all’ingresso degli stessi antigeni. Tale sistema è riproducibile e identico ad ogni livello, ovunque ci sia una porta di accesso dal mondo esterno e, difatti, un altro essenziale componente del sistema immunitario sono le colonie batteriche (microbiota) presenti nelle membrane mucose dell’intestino, ma anche delle prime vie aeree, della vagina, vie urinarie ecc...

L’allergia in genere ha inizio molto tempo prima delle manifestazioni proprie dell’allergia stessa. Il corpo deve, infatti, essere condizionato prima per rispondere a un antigene. Questo in genere comincia nella prima infanzia, ed è necessario un terreno mucosale disturbato, in primis quello intestinale, territorio interno del nostro corpo, perché il nostro organismo reagisca allergenicamente. Sfortunatamente queste alterazioni dei territori interni, dell’ambiente intestinale, spesso passano inosservate, finché non diventano croniche, e questo avviene quasi sempre nel corso di molti anni.

La disbiosi rappresenta uno dei maggiori disturbi dell’ambiente intestinale che portano poi in seguito alla presentazione di sintomi di allergia. La disbiosi può essere descritta come una flora batterica intestinale anormale e come un’alterazione della normale permeabilità di membrana. La flora intestinale, il microbiota, che comprende migliaia di miliardi di batteri, forma come un film continuo sulla superficie delle mucose intestinali. Ogni cosa che noi mangiamo attraversa questo strato di batteri, che altera e filtra il materiale alimentare, lo digerisce e lo veicola. La crescita di batteri patogeni, funghi e parassiti altera gravemente la capacità di assorbimento delle membrane mucose intestinali.

L’ipocloridria (ridotta produzione di acido cloridrico da parte dello stomaco, come avviene con i farmaci antisecretori utilizzati per la gastrite, il reflusso ecc.) e l’insufficienza pancreatica provocano maldigestione di carboidrati, grassi e proteine. Grosse macromolecole rimangono indigerite e formano il substrato per la formazione della disbiosi.
Col tempo, i villi, la superficie assorbente estesa circa 350 metri quadrati dell’intestino, diventano irritati e infiammati per la produzione di enzimi distruttivi e di tossine da parte dei germi patogeni disbiotici. Questo provoca una riduzione di densità dei villi stessi e la superficie intestinale diventa “permeabile”.
Assieme alla riduzione dei villi si verifica una riduzione del GALT (il sistema linfatico di protezione) e delle IgA secretorie, prima linea di difesa contro le invasioni esterne.

A questo punto, macromolecole, incompletamente digerite, specialmente proteine iniziano a penetrare la membrana mucosa resa iperpermeabile e entrano nel torrente ematico. Una volta in circolo il sistema immunitario riconosce queste piccole e incompletamente digerite molecole, principalmente proteine come estranee e produce anticorpi contro di esse. Questi complessi antigene-anticorpo così formati circolano attraverso i vasi sanguigni e migrano nei vari tessuti del corpo. È la reazione sistemica dei complessi antigene-anticorpo che produce i classici sintomi dell’allergia.

La seconda linea di difesa del nostro organismo si trova nel fegato. Normalmente, il fegato fa una selezione del sangue per individuare la presenza di antigeni. Ogni “giro” che fa in sangue attraverso il nostro corpo, deve anche passare attraverso il fegato per essere ripulito e disintossicato.
Il fegato, normalmente, trattiene queste sostanze estranee e le distrugge o le rigetta al di fuori dell’organismo (attraverso la bile). Sfortunatamente, nella nostra società le alterazioni della normale funzione epatica sono molto frequenti.
Questa distruzione di sostanze estranee non avverrà se il fegato non funziona come dovrebbe, come pure se la quantità di sostanza da eliminare è eccessiva o se le fasi di disintossicazione I e II del fegato non sono in grado di distruggerla.

Oltre l’80% del sistema immunitario umano è situato lungo l’intestino. È quindi facilmente comprensibile come alterazioni dell’intestino e della flora batterica intestinale producano un tremendo sovraccarico sul sistema immunitario, che, a questo punto, reagisce “allergicamente” a proteine altrimenti assolutamente innocue.

Le allergie sono quindi “indisposizioni” indirette della membrana mucosa intestinale e così, nel trattare le allergie, bisogna mettere la massima attenzione nel determinare la salute della mucosa intestinale, identificare se il paziente presenti o meno una disbiosi, e quindi ricostituire una normale flora batterica e riparare la membrana mucosa intestinale.

Nella mia esperienza, lavorando con altri medici, questo non viene mai fatto e costituisce così l’elemento base per cui dalle allergie, indipendentemente dalle sostanze individuate come cause scatenanti, non si guarisce mai.
Ma si può.

mercoledì 9 ottobre 2013

IL SOFFIO DELLA VITA by GIULIA CALOGERO


Sono così tante le funzioni che dipendono direttamente o indirettamente da una buona ventilazione che da sempre la respirazione, simbolo della vita, della salute è stata al centro delle preoccupazioni dell'uomo. In ogni epoca la medicina se n'è occupata; Cinesi, Indù hanno privilegiato per prima cosa lo sviluppo della respirazione poi , in Occidente nel ventesimo secolo, fu il turno della inspirazione. Le nuove tecniche di ginnastica moderna si sono accanite nel riempire, rinforzare il volume toracico per la forza dei muscoli inspiratori, trascurando il fatto che i polmoni vanno riempiti di aria fresca ma che prima vanno vuotati dall'aria viziata in essa contenuta.

Inspirando troppo ci si ammala!
Durante la nostra vita contraiamo senza posa i muscoli inspiratori. ( li troviamo palpando la parte laterale del collo, sopra la clavicola- gli scaleni- che spesso appaiono duri, inestensibili, ipertonici) irrigidendoli ogni giorno senza mai scioglierli, blocchiamo il torace.

La forza di un muscolo e' proporzionale alla sua scioltezza!
Se vogliamo essere forti, i nostri muscoli nn devono essere corti, né rigidi o ipertonici .

Le malattie respiratorie da cui spesso la gente viene colpita, come bronchite cronica, asma, enfisema, disturbi viscerali
( stomaco, colon) derivano tra l 'altro, da una incapacità a soffiare profondamente.

L'RPG rieducazione posturale globale, consente un allungamento progressivo mediante la corretta respirazione delle catene dei muscoli della statica, e dell'accorciamento dei muscoli della dinamica.

Quali sono i muscoli della dinamica? Gli espiratori !
Quali sono i muscoli della statica? Gli inspiratori !
Nel caso di una patologia, i dinamici espiratori si rilasciano e gli statici inspiratori si irrigidiscono. Questo processo aumenta soprattutto andando avanti negli anni.

martedì 8 ottobre 2013

E' UTILE LO SCREENING PER IL CANCRO DEL COLON?



Il valore dello screening per il cancro del colon mediante ricerca del sangue occulto nelle feci è alto se condotto annualmente e tuttavia, non riduce la mortalità globale (per tutte le cause). Questo significa che se l'intervento è solo di prevenzione secondaria, cioè centrato su una singola malattia, anche se importante, il risultato dell'investimento sarà solo quello di spostare il budget di spesa sanitaria verso altre patologie, senza beneficio alcuno per il singolo. Dobbiamo invece concentraci sulla prevenzione primaria, che riguarda ambiente, stile di vita, alimentazione, attività fisica e psiche se vogliamo ottenere il risultato di un miglioramento globale dello stato di salute di una popolazione, miglior qualità di vita e, soprattutto, una vita esente da malattie il più a lungo possibile.

IL MICROBIOMA E IL SUO METABOLOMA


Meglio tardi che mai....La mappatura iniziata nel 1997 si è conclusa quest'anno...Oggi si parla di "metaboloma", e l'associazione fra il microbioma, costituito da tutti i batteri che convivono con noi, e il metaboloma, risultato di tutti i prodotti di questi batteri, produce una immagine dello stato di salute e dei rischi, certamente superiore a qualsiasi test biochimico oggi utilizzato in medicina...La strada del futuro ormai è questa e l'immagine della nostra convivenza con questo megaorganismo nel quale siamo ospitati, le interazioni con la nostra sussistenza e le possibilità di interagire, mantenerlo in salute e modificarlo, rappresentano una sfida per i prossimi anni, che, se vinta, ci permetterà di entrare nell'intimo di molte delle malattie croniche e prolungare una vita sana per tutti.

domenica 6 ottobre 2013

GENETICA E STILE DI VITA - ACCOPPIATA VINCENTE


Tutte queste ricerche sono importanti perché aggiungono conoscenza e, soprattutto, confermano quanto andiamo sostenendo da tempo. La predisposizione (vedi celiachia), ha solo il significato di orientare i nostri comportamenti. Evitare gli stimoli inutili ed eccessivi significa eliminare il rischio di contrarre certe malattie (a cui possiamo essere predisposti).
L’ultimo lavoro dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica, pubblicato su Cell. Tramite lo studio del Dna della popolazione sarda, gli scienziati hanno scoperto che il numero di cellule del sistema immune ha anche una base genetica, identificando ben 23 varianti associate alle patologie autoimmun…

lunedì 30 settembre 2013

IL FEGATO GRASSO - AL CENTRO DELLA MALATTIA METABOLICA



Il fegato grasso è una condizione molto frequente nel mondo occidentale, probabilmente una delle più frequenti se si stima che negli Stati Uniti circa 90 milioni di americani ne siano affetti. Quelli che non tutti sanno, visto che è sempre stata considerata una condizione benigna e non evolutiva, è che  rappresenta un fattore di rischio maggiore per diabete, attacchi cardiaci e anche il cancro.
È chiamata NAFLD (non-alcoholic fatty liver disease), o fegato grasso (steatosi) ed è provocata, principalmente, dall’assenza di movimento e dai circa 70-100 Kg di zuccheri e farina di frumento che ingeriamo ogni anno,
Come si può riconoscere? Cosa la provoca? E, soprattutto, come si può risolvere? Si deve fare esercizio fisico, assumere farmaci, modificare la propria alimentazione o assumere integratori per risolverla?

Molti di voi probabilmente si stanno domandando cosa sia un fegato grasso (o fegato steatosico o steatosi epatica). Alcuni, sicuramente, avranno sentito parlare del foie gras. Foie gras è il termine francese per fegato grasso usato per descrivere una prelibatezza ottenuta dal fegato di anatra o di oca. Quello che succede ai fegati di questi animali come risultato della pratica controversa di nutrirli in eccesso è esattamente quello che potrebbe succedere al vostro fegato. Chi è affetto da questa condizione, in pratica, ha un fegato pieno di grasso che può diventare la causa di malattie croniche e di infiammazione ovunque nel corpo. Questa oggi si chiama sindrome metabolica o sindrome X (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, aumento del grasso addominale).
Negli Stati Uniti, ma non solo, il fegato steatosico rappresenta oggi la singola causa più frequente di malattia, e tuttavia la maggior parte delle persone non ne ha mai sentito parlare.
Cosa lo provoca?
Per provocare un fegato grasso le anatre e le oche sono ipernutrite di zuccheri sotto forma di mais o amidi; una pratica triste. Nel corpo questi zuccheri si trasformano in una fabbrica di grasso nel fegato, un processo noto come lipogenesi che rappresenta una normale risposta agli zuccheri. E il fruttosio, invero, accelera questo tipo di risposta.
L’elevata quantità di fruttosio ricavato dal mais che si trova in moltissimi alimenti confezionati rappresenta la causa principale della steatosi epatica. Le bevande in lattina, come Coca-Cola, aranciate ecc., che negli Stati Uniti rappresentano la maggior fonte di calorie, in America rappresentano la maggior causa di fegato grasso.
Come fare a sapere se il vostro fegato è grasso?
Ci sono esami del sangue che aiutano nella diagnosi, e lo si può riconoscere con una ecografia.  E se i vostri esami saranno alterati siete nelle peste. Ma anche se saranno normali potrà non significare nulla. L’ecografia è molto più sensibile.
La linea di demarcazione è data dal fatto di mangiare troppo zucchero e farina, se avete un po’ di grasso addominale, se siete sempre pieni di desiderio per gli zuccheri, amidi e glucidi in genere, per l’alcol, probabilmente questa è la vostra condizione.
Perché questo è un problema?
Il fegato grasso determina una serie di conseguenze. Provoca infiammazione nel corpo. Questa infiammazione provoca insulino-resistenza e una situazione di pre-diabete, che determina aumento dei depositi di grasso corporeo, non solo nel fegato, ma anche attorno agli altri organi e a livello addominale. 
Questo grasso addominale pericoloso determina, a sua volta, altri problemi. Aumenta i trigliceridi e diminuisce il colesterolo HDL (quello buono), aumentando quello LDL (cattivo) che predispone ad attacchi cardiaci.
Se avete un fegato steatosico dovete pensare ai danni che sta provocando. Se non volete finire con un fegato trapiantato, se non volte che la vostra vita diventi dipendente da farmaci per controllare le complicazioni del fegato steatosico come ipertensione, diabete, cardiopatie, e ipercolesterolemia, dovete andare alla radice del problema.

Come combattere un fegato grasso
Ci sono alcune semplici cose che si possono fare: modificando la propria alimentazione, aumentando l’esercizio fisico e utilizzando alcuni supplementi dietetici che aiutano a guarire il fegato steatosico.
  • Eliminare completamente tutti gli alimenti che contengono sciroppo di mais. Condimenti già preparati per insalate, ketchup o salsa di pomodoro (leggere le etichette), bevande con aggiunta di zuccheri ecc.
  • Ridurre o eliminare gli amidi. Con questo intendendo prevalentemente la farina bianca di frumento.
  • Aggiungere cose buone all’alimentazione. Frutta, vegetali, semi. Proteine animali magre come pollo e pesce. L’olio di oliva extravergine e spremuto a freddo ha effetto antinfiammatorio Tutti questi aiutano la riparazione del fegato.
  • Migliorare il metabolismo attraverso l’esercizio fisico. Questo migliora l’insulino-resistenza e riduce la steatosi epatica.
  • Utilizzare i supplementi giusti (ma sempre consigliati dal medico). Acido lipoico, un potente antiossidante e N-Acetyl-l-Cisteina.  Entrambi contribuiscono ad aumentare il glutatione nel fegato, una sostanza disintossicante che può essere rigenerata con l’aiuto di certi supplementi. Vitamine del gruppo B e magnesio, che aiutano la riparazione e guarigione del fegato.
  • Mangiare super-alimenti che hanno l’effetto di riparazione-guarigione. Focalizzarsi sulla famiglia dei broccoli, cavoli, cavolini di bruxelles, cime di rapa, friarielli, tutti efficaci. Aglio e cipolle sono pieni di zolfo, altro potente disintossicante. 
È una promessa. Se non volete un fegato grasso questo è possibile e allora il vostro fegato sarà più pronto ad aiutarvi ad avere a che fare con tutta la chimica e la sporcizia presente nell’ambiente. E se il vostro fegato starà bene,  anche il vostro corpo starà bene , non vi ammalerete e vi sentirete in pieno benessere.


sabato 21 settembre 2013

IMPORTANZA DEGLI OMEGA (ACIDI GRASSI LIBERI ESSENZIALI)



La misurazione degli Omega-3 nel sangue è oggi raggiungibile e rappresenta un test nuovo e molto importante. A differenza di molti altri test che possono risultare utili in una malattia o in un’area del nostro corpo, la misurazione degli Omega-3 fornisce informazioni su ogni cellula e organo, per cui può dirsi formalmente un “perfetto informatore dello stato di salute”.

Il bilancio corretto fra gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 è vitale per una salute ottimale; non è infatti possibile raggiungere una vera potenzialità di salute se questo equilibrio non è corretto. Come esseri umani, infatti, ci siamo sviluppati nutrendoci di una alimentazione ricca in Omega-3 provenienti dal mondo vegetale (noci soprattutto) e dal pesce, e tuttavia ci siamo di recente allontanati dalla nostra alimentazione tradizionale e sviluppato un disequilibrio negli acidi grassi essenziali, contribuendo così al sorgere di molte malattie dei tempi moderni.
Man mano che l’equilibrio si è spostato verso gli Omega-6, con un aumento dello stato di microinfiammazione diffusa, questo ha contribuito allo sviluppo di molte condizioni croniche di malattia come le cardiopatie, la depressione e l’artrite.
Molti studi clinici hanno dimostrato che correggendo questa alterazione degli Omega, si possono migliorare queste condizioni croniche, ma soprattutto la prevenzione ottimale e la cura per molte delle nostre malattie “legate al mondo occidentale” richiedono che il bilanciamento degli Omega sia corretto. La base della medicina e della nutrizione funzionale è costituita dal riconoscimento che i fattori alimentari sono fondamentali per l’ottenimento di un buon stato di salute.
Quello sugli Omega-3 è uno dei più efficaci di tutti gli approcci nutrizionali interventistici in quanto influenza direttamente la produzione di tutte le sostanze pro-infiammatorie, ormoni e espressione genica a livello cellulare. 

Migliorare la salute a tutto tondo

Le cellule costituiscono i mattoni di base che costruiscono il nostro corpo. Ser non sono in salute, allora i nostri organi, sistemi, corpi non possono essere in salute. L’equilibrio fra gli Omega è cruciale per la salute cellulare e un “Omega Test” è vitale per comprendere il fabbisogno individuale di Omega; un vero intervento di nutraceutica e non una semplice supplementazione. Uno degli aspetti più eccitanti della correzione degli Omega sul singolo individuo è l’impatto diffuso sullo stato generale di salute.
Riportando in equilibrio gli Omega, non solo si riduce il rischio di malattia cardiaca, ma si riducono i dolori articolari, migliora il tono dell’umore e, se in  menopausa, anche le vampate di calore. Un altro effetto è quello di migliorare la performance atletica, ma anche di ridurre incidenza e intensità degli attacchi d’asma. Invece di avere gli effetti collaterali dei farmaci, gli Omega-3 hanno benefici collaterali.

Ottenere il giusto equilibrio

Uno degli aspetti più attraenti del disequilibrio di acidi grassi Omega è dato dal fatto che, anche quando presente, può essere corretto anche solamente modificando alcuni aspetti della propria alimentazione, ovviamente con tempi più lunghi che utilizzando anche supplementazioni. Omega-6 sono presenti in molti alimenti che utilizziamo quotidianamente: cereali vegetali, prodotti caseari, uova, carne e gran parte degli alimenti “fast food”. Ridurre questi tipi di alimento nella dieta è assolutamente indispensabile per ottenere il giusto equilibrio; altrettanto importante è aumentare l’apporto di alimenti che contengono Omega-3, sotto forma di vegetali “verdi”, noci, mandorle e, in particolare, pesce azzurro e pesce “grasso” in generale, tipo salmone. Purtroppo per molte persone mangiare una quantità ottimale di presce ricco in Omega-3 può risultare difficoltoso, per cui preferiscono integrare la loro alimentazione con capsule di olio di pesce.
È desiderabile che l’assunzione giornaliera di Omega-3 sia almeno di 2000 mg, sotto forma di EPA+DHA, per cui, anche quando si assumono integratori, bisogna essere sicuri della quantità reale di questi acidi grassi presente, che dovrebbe essere comunque almeno del 60% per evitare di assumere troppe pillole e, con loro, un eccesso di grassi.

Diffondere la buona novella
È importante, una volta divenuti consapevoli, fare opera di proselitismo. In una società alimentarmente perversa, come quella nella quale ci situiamo, far comprendere che le nostre scelte di salute non sono “una moda” o una “piccolo mania”, ma una scelta consapevole di vita credo sia veramente importante, per la propria famiglia, per i propri amici e vicini e colleghi di lavoro. Far comprendere che esiste un singolo elemento nutritivo che è stato dimostrato ridurre le morti cardiache improvvise di circa il 45% 1, che è efficace almeno quanto il Prozac nella depressione2 che è un alimento essenziale per ridurre il dolore cronico articolare e muscolare e il rischio di cancro3, credo possa dare una bella soddisfazione.
È arrivato finalmente il momento di considerare con maggiore attenzione a nutrizione funzionale, parte integrante della Medicina Funzionale, per cui rivolgetevi serenamente a un esperto per essere guidati in questi “rivoluzionari” cambiamenti.

Bibliografia :
  1. GISSI-Prevenzione Investigators Dietary supplementation with n-3 polyunsaturated fatty acids and vitamin E after myocardial infarction: results of the GISSI-Prevenzione trial The Lancet, Volume 354, Issue 9177, Pages 447 – 455, 7 August 1999
  2. Jazayeri S, Tehrani-Doost M, Keshavarz SA, Hosseini M, Djazayery A, Amini H, Jalali M, Peet M Comparison of therapeutic effects of Omega-3 fatty acid eicosapentaenoic acid and fluoxetine, separately and in combination, in major depressive disorder. Aust N Z J Psychiatry. 2008 Mar;42(3):192-8
  3. Gago-Dominguez M, Yuan JM, Sun CL, Opposing effects of dietary n-3 and n-6 fatty acids on mammary carcinogenesis: The Singapore Chinese Health Study. Br J Cancer. 2003;89(9):1686-92., Roynette CE, Calder PC, Dupertuis YM, et al. Omega-3 polyunsaturated fatty acids and colon cancer prevention. Clin Nutr. 2004;23(2):139-51).